Padovano muore nel centro massaggi a luci rosse cinese

Un sacco nero di plastica, il medico legale che scrive un nome su un foglio e le fotografie dei carabinieri di quel corpo nudo sul letto. Per il 53enne artigiano edile di Grantorto (Padova) la serata di sesso a pagamento con le prostitute cinesi in un condominio di via Mantegna 64 a Grisignano è finita così. Fulminato da un infarto, poco dopo la mezzanotte di mercoledì. Mentre la sospetta tenutaria della casa di appuntamenti veniva fermata alla stazione ferroviaria con 3 mila euro in tasca.
La donna in stato di fermo con l’accusa di sfruttamento della prostituzione si chiama Wang Xue, cinese, ha 44 anni. Sarebbe un’ex prostituta. L’affitto dell’appartamento era a nome suo e del suo convivente, anche lui cinese. Per lei comunque è previsto anche un avviso di garanzia con l’accusa di omicidio colposo. Motivo: il magistrato ha deciso di effettuare l’autopsia sul corpo dell’uomo. Per accertare le vere cause del decesso e perché nella casa di appuntamenti (ora sotto sequestro) sono state trovate decine di pastiglie, forse farmaci, provenienti dalla Cina. Che andranno analizzate.
È stata Wang Xue, sembra, a chiamare il 118 l’altra notte quando si è accorta che quel cliente non dava più segni di vita. Non prima di aver fatto uscire in tutta fretta almeno due ragazze cinesi che lavoravano nell’appartamento e i relativi clienti. Sono stati i sanitari del Suem a chiamare i carabinieri di Vicenza. Che nella casa a parte il cadavere del 53enne non hanno trovato nessun altro.
Sulla morte naturale dell’artigiano padovano i militari del reparto operativo non sembrano avere molti dubbi. Devono però ricostruire cosa è successo dentro quel grande appartamento con tre camere da letto e decine di profiulattici usati nei cestini, mentre all’entrata c’erano 300 preservativi nuovi, oltre al via vai segnalato dai vicini.
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