Operaio muore schiacciato da una trave

E’ morto schiacciato da una trave di 8-9 quintali. Luciano Runco, 56 anni di Maerne, ha perso la vita ieri verso le 14 alla ex Wemar di Martellago. L’uomo, verniciatore specializzato, è stato travolto da una capriata d’acciaio, che stava verniciando. E’ stata aperta un’inchiesta. La tragedia si è consumata all’interno della carpenteria, che ora si chiama Stahl Industries. Stefano Boschin (Cisl): "Sicurezza spesso trascurata"
MARTELLAGO
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Luciano Runco, 56 anni di Maerne, verniciatore specializzato, è morto schiacciato da una capriata in acciaio di 8-9 quintali. La tragedia si è consumata poco prima delle 14 di ieri alla ex Wemar di Martellago, oggi Stahl Industries, in via Castellana 102 a Martellago, in zona artigianale.


Sulle cause dell’incidente indagano i carabinieri di Scorzè e gli uomini del Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro (Spisal) dell’Asl 13. Dell’episodio è stato informato il magistrato di turno, Rita Ugolini.


Quando è accaduta la tragedia Runco era appena tornato in fabbrica dopo la pausa pranzo. Stava verniciando la capriata, mossa da un carroponte, quando a un tratto gli è caduta addosso, uccidendolo all’istante. A dare l’allarme sono stati i sei dipendenti che in quel momento erano in fabbrica. A nulla sono valsi i tentativi di soccorrere Runco.


Qualche minuto dopo la tragedia, sul posto sono giunti i carabinieri e i vigili del fuoco, oltre a tre uomini dello Spisal. Sono rimasti tutto il pomeriggio per fare luce sull’accaduto e sentire i colleghi di Runco.


L’uomo lascia la moglie Litiana e le due figlie Elena e Federica. Runco era considerato un operaio molto affidabile ed esperto: la tragedia ha scioccato tutto il mondo del lavoro. Qualche minuto dopo l’episodio, subito i rappresentanti delle sigle sindacali si sono precipitati in via Castellana 102 a Martellago in attesa di notizie.


La Stahl Industries è un’azienda specializzata in carpenteria metallica con 17 dipendenti. Produce vasche in ferro e acciaio e lavora anche per il mercato tedesco. Negli ultimi tempi, era scattata la cassa integrazione ordinaria per i lavoratori, complice la crisi economica, tanto che ieri una decina di loro erano a casa.

E su questo aspetto, punta il dito Stefano Boschin della Fim Cisl Venezia, sigla sindacale alla quale Runco era iscritto. "L’ennesimo incidente mortale - denuncia il sindacalista - rende ancora una volta evidente l’insufficiente attenzione da parte delle imprese ai problemi dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori. La situazione di profonda crisi economica rischia, in molti casi, di far passare in secondo piano l’impegno e l’attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro. L’incapacità dell’impresa di onorare gli accordi sindacali, che prevedevano l’impegno ad anticipare l’indennità di cassa integrazione ai propri dipendenti, aveva creato nelle ultime settimane un clima di tensione e di forte preoccupazione tra i lavoratori. Questo certo non ha giovato alla serenità necessaria per svolgere il proprio lavoro in sicurezza all interno di una carpenteria pesante. Luciano era un operaio di lunga esperienza alla Stahl. E’ incomprensibile e non giustificabile come la sua vita possa essere stata spezzata da una capriata d’acciaio durante il lavoro".


Critico anche Gerardo Colamarco, della Uil Veneto. "La crisi - sottolinea - spesso ci spinge a dimenticare altre tragedie come le morti bianche che continuano a verificarsi. Non si può accettare che un operaio operaioesca di casa per andare al lavoro e non ritorni più".


Salvatore Lihard, segretario confederale della Cgil pubblica nel settore salute e sicurezza nei posti di lavoro, non esclude lo sciopero. "Nel 2008 - dice - sono stati 18 gli operai morti o sui luoghi di lavoro o mentre si stavano recando. Dall’inizio di quest’anno, erano stati solo due quelli uccisi nel posto di lavoro, un po’ per il calo occupazionale, un pò perché la vigilanza è aumentata. Ma questa tragedia ci ferisce. Non escludiamo lo sciopero".

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