Olimpiadi 2020, il dossier di Venezia arriva a Roma
Si conclude la prima fase della candidatura per Venezia2020. Fantini: "Lo affidiamo al giudizio con spirito sereno e positivo"
VENEZIA
La notte prima degli esami può essere serena per chi alla commissione si presenta consapevole di aver fatto del proprio meglio, e magari quel «meglio» è un lavoro che a trovargli un difetto - vuoi per capacità, vuoi per entusiasmo, vuoi per congiunture - è assai difficile.
Con questo spirito dunque, sempre sanamente competitivo ma «sereno e positivo», Venezia si presenta questa mattina alla sede del Coni, al Foro Italico a Roma, per consegnare nelle mani di Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi - che del Coni sono presidente e segretario generale - il dossier che riassume il senso, i numeri, i potenziali della candidatura della città ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020.
Lo farà in contemporanea con Roma: davanti ai rappresentanti del Coni arriveranno assieme il sindaco di Venezia Massimo Cacciari e il suo collega romano Gianni Alemanno. La delegazione veneziana sarà ridotta all’essenziale: con Cacciari viaggerà solo il direttore del Comitato Venezia2020 Federico Fantini. Ed è sua, di un professionista che da ottobre a oggi ha macinato numeri e progetti, incontri e chilometri per costruire e promuovere questo sogno e trasformarlo in realtà, la notte «serena e positiva». «E’ la prima tappa importante e concreta di questo viaggio: la affrontiamo con la certezza di aver fatto un buon lavoro».
Il progetto, dice, non potrà che esser valutato per quello che è: «Concreto. Ha una totale fattibilità. Non ci spaventa, lo abbiamo ripetuto all’infinito, non avere impianti pronti, perché tutto collima con progetti già approvati, deliberati, finanziati. Ogni parola scritta nel nostro dossier è sostenibile e dimostrabile, e risponde a un’analisi severa e corretta, frutto del lavoro degli amministratori, degli enti, degli esperti». A Roma non si va a dire «per il 2020 vi faremo avere questo», spiega Fantini. Si va a dire qualcosa di molto diverso: «Noi nel 2020 avremo questo, secondo un piano già avviato: sarebbe perfetto per farci i Giochi Olimpici».
Ci sarà qualcos’altro, oltre ai numeri e ai dati e alle mappe: ci saranno le lettere di accompagnamento degli amministratori locali a sostegno totale della candidatura. Un colpo da maestri: dal momento che tra poche settimane si cambia in Regione e a Venezia - nel cuore della candidatura - lettere di sostegno sono state firmate anche da tutti i candidati di ogni schieramento. Un mezzo miracolo: in un Paese dove si litiga anche sul colore del cielo, mettere tutti d’accordo al di là degli schieramenti ha qualcosa di straordinario. «E’ la nostra medaglia d’oro olimpica» riconosce Fantini.
Girare tutto il Triveneto, arrivare fino a Torino, portare ovunque il camper che promuoveva con un video il progetto, partecipare a incontri, rilasciare interviste: una galoppata che lascia più felici che stanchi. Uno dei momenti di maggiore entusiasmo, l’incontro con il Patriarca Angelo Scola, l’intesa sull’importanza di un’operazione svolta per un altissimo scopo - lo sport - e con la possibilità di lasciare un patrimonio importante a chi verrà dopo di noi, ai nostri figli, agli uomini e alle donne di domani. E poi il sistema, le competenze e le professionalità temprate in questi mesi: «Questo non deve essere perso, lo abbiamo costruito ed è un valore che può essere applicato in futuro anche ad altre realtà del territorio».
Alle 11 di questa mattina comincia l’attesa: «Sapremo dopo Pasqua - dice Fantini - e secondo me anche un bel po’ dopo Pasqua». Di come avverrà la comunicazione sulla scelta non ha idea: «Mail, telefonata, qualche voce prima, una convocazione. Questo non lo sappiamo, sappiamo che sarà una deliberazione del Consiglio. Magari potremmo aspettare dietro la porta». Ormai è fatta. E forse, aspettando, si può tirare il fiato. «Ma che, scherziamo? Domani si riparte. Comincia la Fase 2: vietato perdere anche un solo giorno».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video