"No al disboscamento", battaglia per salvare la golena del Piave
Rischio idraulico, i sindaci del Sandonatese compatti: "I lavori non devono compromettere l’habitat". Il vertice a Musile per fermare lo scempio degli alberi sulle rive del fiume
MUSILE.
Disboscamento della golena, domani alle 10 la conferenza dei servizi voluta dalla Provincia per fermare lo scempio. Un po’ in ritardo, e dopo la sollevazione popolare in tutto il Basso Piave, sindaci e Provincia cercheranno di sollecitare la Regione Veneto a proseguire i lavori di messa in sicurezza delle sponde del Piave, che riprenderanno il 30 giugno dopo il primo drastico intervento a Musile, operando un’attenta selezione degli alberi da tagliare per la pulizia degli argini.
I sindaci sembrano compatti e chiedono appunto che il disboscamento non avvenga in modo devastante come accaduto sulla sponda destra di Musile pochi giorni fa. «Da parte mia - dice il sindaco e onorevole di Musile,
Gianluca Forcolin
- ho proposto alla Regione di procedere con una ripiantumazione di alberature almeno vicino agli argini, per non compromettere la messa in sicurezza e ripristinare il verde in golena. Questa sarebbe la soluzione opportuna per fare contenti tutti e garantire comunque una sicurezza idraulica al territorio che ne ha bisogno». Il sindaco di San Donà, e presidente della Provincia,
Francesca Zaccariotto
, è tra i sindaci che avevano firmato un documento che prevedeva un altro tipo di intervento nel 2004. «E’ vero - dice la Zaccariotto - e in ogni caso la conferenza dei servizi voluta per domani a Musile deve fare il punto della situazione per fare in modo che i lavori proseguano, ma senza compromettere l’habitat naturale della golena».
Il 30 giugno si riparte verso Eraclea, per proseguire poi sulla sponda di San Donà che sarebbe interessata dai lavori nel mese di ottobre. «Io stesso mi sono fatto promotore in Regione - spiega il sindaco di Eraclea,
Graziano Teso
- perché vi sia una selezione che consenta di avere da una parte un lavoro per la sicurezza idraulica, equilibrato da una tutela del patrimonio arboreo sulle sponde del fiume». La posizione espressa dai sindaci appare dunque unitaria e, aggiungendo l’esposto di Legambiente, la presa di posizione delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini, non dovrebbero esserci problemi a fermare o almeno modificare i lavori di disboscamento dell’ufficio difesa del suolo in Regione. Quanto meno, una maggiore selezione delle piante da tagliare, ammesso che sia possibile. L’assessore alle politiche ambientali in Provincia,
Paolo Dalla Vecchia
, ha raccolto tutti i pareri prima di presentarsi domani mattina a Musile per la Conferenza dei Servizi da lui presieduta. «La posizione comune dei sindaci - dice - che è anche quella della Provincia, è di far sì che sia tutelata la sicurezza idraulica del territorio sottoposto a forte rischio esondazioni, ma al contempo preservare la natura e l’ambiente delle golene». «E questo trasmetteremo formalmente agli uffici competenti in Regione - conclude Dalla Vecchia - per riuscire a cambiare il programma dei lavori previsti sulle sponde del Piave».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video