Niente soldi per il Futurismo
Venezia, non si farà la grande mostra al Correr già pubblicizzata
Niente fondi dalla Fondazione Musei Civici per la grande mostra sul Futurismo annunciata dal 5 giugno al museo Correr - in sintonia con quelle di Rovereto e Milano - che appare perciò destinata a saltare, visto che siamo ormai quasi fuori tempo massimo per l’organizzazione e Fondazione di Venezia e Regione non vogliono o non possono coprire - come richiesto - buona parte delle spese dell’evento, che costerebbe circa un milione e 300 mila euro.
E’ quanto ha stabilito ieri il Consiglio di amministrazione della Fondazione, che si è riunito - insieme al Comitato Scientifico (assente solo Umberto Eco, ma presenti Jean Clair, Timothy Clifford, Tomàs Llorens e Paolo Galluzzi) - confermando la linea già anticipata dal presidente Sandro Parenzo e condivisa anche dal sindaco Massimo Cacciari, vicepresidente dell’istituzione che ha ereditato dal Comune la gestione dei Musei Civici.
La fondazione ha chiuso il bilancio 2008 in pareggio e ha approvato quello di previsione del 2009 con un attivo presunto di circa 300 mila euro, grazie anche ai 2 milioni e 300 mila euro incamerati dall’Eni, nuovo partner privato dei musei civici. Ma i fondi dell’Eni come le altre risorse dalla fondazione saranno impiegate tutte per il miglioramento delle sedi museali, mentre il capitolo mostre dovrà essere finanziato solo da sponsor, con una minima partecipazione dell’ente che gestisce i musei civici.
Si punterà maggiormente su mostre di valorizzazione delle collezioni esistenti nelle raccolte e spesso non esposte. Per «Astrazioni», la mostra dedicata al futurismo, è stato stabilito che il contributi della fondazione - da recuperare poi sulla bigliettazione - possa essere tra i 400 e i 500 mila euro, ma tutto il resto dovrebbe essere finanziato da altre istituzioni o da privati come l’Electa. Per questo la rinuncia all’esposizione appare ormai inevitabile, anche se questo comporterà, indubbiamente, una figura non esaltante per la città, visto che l’esposizione è già stata ampiamente reclamizzata a livello nazionale e internazionale e compare già anche nel sito della Fondazione dei Musei Civici.
E un no alla Fondazione dei Musei Civici è arrivato anche dalle Assicurazioni Generali e dal suo presidente Antonine Bernheim, con una lettera in cui la compagnia respinge la richiesta già avanzata da Cacciari e Parenzo di avere in concessione le Procuratìe Vecchie, sottoutilizzate dalla società, per l’allargamento del Correr. Le Generali hanno risposto che per il momento difficile e la necessità comunque di disporre di quegli spazi, non possono dire sì alla Fondazione, e il rifiuto è stato accolto molto male, come un segno di insensibilità nei confronti della città. Si prevedono, perciò, rapporti difficili con le Generali e i Musei Civici sarebbero sul punto di chiudere un accordo di partnership con un’altra importante compagnia di assicurazioni.
Altro capitolo definito ieri dal Consiglio riguarda la convenzione con Venezia Musei, l’associazione d’imprese e cooperative che ha gestito in questi anni i servizi museali delle raccolte civiche, con un accordo che scade a febbraio. L’accordo sarà prorogato fino a giugno, ma poi verrà definitivamente sciolto, con la Fondazione Musei Civici che assumerà tra l’altro direttamente la gestione di caffetterie e bookshop dei vari musei, che saranno potenziati. Gli altri servizi verranno appaltati con modalità da definire, ma senza più la formula del global service adottata in questi anni, con la compartecipazione (arrivata a oltre il 60 per cento) degli incassi dei Musei Civici.
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