Nel 2011 agli enti del Veneto mancheranno 426 milioni di euro
Studio della Cgia di Mestre sugli effetti della legge di stabilità sui comuni
VENEZIA. La Legge di Stabilità, approvata nelle settimane scorse dal Parlamento italiano, ha di fatto confermato i tagli già definiti con la manovra correttiva dell'estate scorsa: per il 2011, i sacrifici richiesti alla Regione Veneto, alle 7 amministrazioni provinciali e ai Comuni con più di 5.000 abitanti ammonteranno a 426 milioni di euro. In termini pro capite, il dato medio del taglio ai trasferimenti ai veneti sarà di 94 euro.
E' questo il risultato emerso da un'analisi realizzata dalla Cgia di Mestre alla luce delle decisioni prese dal Governo in materia di finanza pubblica. Nel 2011, ai comuni con più di 5.000 abitanti (vale dire quelli che sono sottoposti al patto di
stabilità), i mancati trasferimenti da parte dello Stato centrale saranno pari a 101 milioni di euro. Alle Province venete, invece, verranno a mancare 11 milioni di euro, mentre alla Regione Veneto la contrazione dei trasferimenti sarà di 350 milioni di euro.
''Al di là dell'entità dei tagli - sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - ciò che non convince in questa manovra è che le Autonomie locali saranno
colpite tutte indistintamente. Equità vorrebbe, invece, che a pagare i maggiori sacrifici fossero quei Comuni, quelle Province e quelle Regioni che nel recente passato hanno gestito in maniera disinvolta i propri conti pubblici. In buona sostanza - conclude Bortolussi - la reintroduzione dell'addizionale regionale Irpef sembra una decisione, seppur criticabilissima, in grado almeno in parte di coprire i fortissimi tagli che subirà la Regione Veneto''.
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