Moto ondoso, Argos raddoppia la sorveglianza
Dalla prossima estate alle diciassette telecamere attualmente in funzione lungo il canal Grande se ne aggiungeranno altre ventitrè
La collocazione di alcune telecamere di Argos
Funziona come un radar e tiene sotto controllo tutto quello che intercetta. Flussi di navigazione, incidenti, manovre pericolose e soprattutto moto ondoso, contro il quale è stata annunciata tolleranza sotto zero. Non solo tra il ponte di Calatrava e quello dell'Accademia, come avviene già oggi, ma anche in altri rii del centro storico. Dalla prossima estate, infatti, gli occhi di Argos - il sistema di videosorveglianza che dal 2007 controlla il Canal Grande - raddoppieranno e saranno più o meno ovunque.
Alle diciassette telecamere attualmente in funzione lungo la principale via d'acqua se ne aggiungeranno altre ventitrè, per un totale di quaranta, dislocate tra Bacino San Marco, il Canale di Cannaregio e i rii di Ca' Foscari, Novo, Pietà, Santa Giustina, San Lorenzo, Noale e Greci. Costo dell'operazione: un milione e 600 mila euro.
Il sistema Argos (Automatic and remote Grancanal observation system), come è stato spiegato ieri alla conferenza stampa di presentazione dell'estensione dell'apparato, è basato sull'elaborazione automatica delle immagini raccolte via via dai sensori distribuiti lungo le varie vie d'acqua e consente di conoscere in tempo reale il traffico e i suoi movimenti e memorizzare i vari dati in un database.
Argos - apparato unico in Italia - servirà infatti anche per produrre informazioni e statistiche, con effetti di reale interesse per il monitoraggio dei flussi turistici soprattutto in periodi come il Carnevale o i ponti di primavera.
Alla centrale della Polizia municipale arriverà dunque tutto quello che succederà anche negli altri canali: andamento del traffico, incidenti, situazioni di pericolo e soprattutto violazioni ai limiti di velocità.
«E' un sistema per sconfiggere il moto ondoso adottando la "tolleranza zero" - ha spiegato l'assessore alla Mobilità e Trasporti Ugo Bergamo presentando l'iniziativa insieme al comandante della Polizia municipale Luciano Marini, i vertici della Direzione Mobilità e di Ecotema e Venis, le società che hanno progettato e realizzato il sistema - e per ripristinare un senso di rispetto per la città che è un fatto di civiltà e di coscienza, nonché per prevenire fenomeni di scellerato uso dei canali di Venezia, che dovrebbero invece essere un patrimonio caro a tutti».
L'assessore Bergamo ha inoltre annunciato to che chiederà al prefetto Luciana Lamorgese di riconvocare a breve il tavolo di coordinamento di tutti i soggetti coinvolti nel controllo dei canali interni ed esterni della città per fare il punto della situazione e assumere con anticipo gli impegni contro il moto ondoso per la primavera-estate dell'anno prossimo.
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