È morto a 50 anni il poliziotto Leonardo Petrucci: «Un esempio per tutti»

Petrucci, 50 anni, era in servizio come capo dell’ufficio del Personale a Venezia dopo una carriera che l’ha visto attraversare le questure di Mantova, Firenze e Verona. E’ morto a causa di una forma spietata di cancro alle ossa, che ha avuto ragione di lui dopo mesi di malattia

Giacomo Costa
Il primo dirigente della polizia di Stato Leonardo Petrucci
Il primo dirigente della polizia di Stato Leonardo Petrucci

Lutto negli uffici di Santa Chiara, dove i colleghi piangono la scomparsa di Leonardo Petrucci, primo dirigente della polizia di Stato in servizio come capo dell’ufficio del Personale dopo una carriera che l’ha visto attraversare le questure di Mantova, Firenze e Verona, prima di arrivare a Venezia.

Petrucci, 50 anni, è morto a causa di una forma spietata di cancro alle ossa, che ha avuto ragione di lui dopo mesi di malattia.

Originario di Prato, Petrucci ha iniziato il suo percorso professionale prestando servizio nel Mantovano, per poi essere trasferito alla questura fiorentina dal 2002 al 2011, quindi in quella scaligera; nel 2018 è arrivato in forze a Santa Chiara: in laguna ha diretto il commissariato distaccato di Portogruaro e, successivamente, quello sezionale di San Marco, per ricoprire infine l’incarico, dal 2020, di dirigente dell’ufficio del Personale della Questura di Venezia.

Poliziotto dotato di grande sensibilità e straordinario spessore umano, Petrucci si è sempre distinto per le elevate capacità professionali, facendosi apprezzare da tutte le persone ed i colleghi che nel corso della sua carriera hanno avuto l’onore di lavorare e collaborare con lui.

Il questore Gaetano Bonaccorso, insieme a tutto il personale lagunare e ai colleghi della provincia, si stringe ai familiari del dirigente, promosso appena un anno fa: «La sua prematura scomparsa ha lasciato un’incolmabile sensazione di vuoto e costernazione in tutti i colleghi», ha dichiarato Bonaccorso.

Il questore, in una sentita e partecipata breve cerimonia di commiato officiata dal cappellano della polizia di Stato, padre Piero Rizza, ha voluto ricordare ai numerosi colleghi intervenuti «le straordinarie doti morali e umane» di Petrucci che «resteranno sempre vive nella memoria di ciascuno, e il cui ricordo rappresenterà una guida costante per le future generazioni di poliziotti».

La tragica notizia è arrivata all’indomani della commemorazione dei 25 anni dalla morte in servizio dell’agente di polizia Antonio Lippiello e 24 ore prima della celebrazione di un’altra vittima del dovere, il maresciallo del disciolto corpo delle guardie di pubblica sicurezza Savino Sinisi, deceduto il 9 gennaio 1980, ucciso da un pluripregiudicato che lo colpì con un oggetto contundente perché convinto che fosse uno degli agenti che l’aveva in precedenza tratto in arresto . 

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