Molotov lanciata contro una casa
Paura a Portogruaro, forse si è trattato di un avvertimento. La bottiglia incendiaria è scoppiata davanti all'abitazione di un noto omeopata. Il grave atto criminoso la notte scorsa verso le due. La Procura ha aperto un’inchiesta
L’ingresso della casa annerito dalla molotov
PORTOGRUARO.
Uno strano incendio nella notte, poi l'amara verità. Una bomba molotov era stata lanciata contro un'abitazione di via Udine al civico 40. Atto intimidatorio o attentato fallito? La casa in questione è una bifamiliare con un appartamento libero, mentre l'altro è invece in affitto. Ed è stato proprio verso questa parte della casa che è stata lanciata la bottiglia incendiaria.
Un vero e proprio attentato diretto contro l'inquilino di questa abitazione, che stando ad alcune notizie trapelate, sarebbe un affermato omeopata con uno studio in Friuli ed un altro in Veneto, al quale si dice che ricorrano anche persone importanti per alleviare, con le cure omeopatiche, i sintomi della depressione. Il grave atto è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì verso le due, quando alcuni sconosciuti, si parla di più persone, hanno lanciato la bottiglia incendiaria che è esplosa proprio sulle scale d'ingresso della casa.
Il liquido in fiamme si è sparso sugli scalini in marmo ed oltre alla scala ha annerito le colonne ed il soffitto del porticato. Svegliati nel cuore della notte dalla sorda esplosione, i vicini hanno chiamato i vigili del fuoco che sono prontamente intervenuti per spegnere l'incendio. Che si stava comunque esaurendo in quanto, essendo stato il lancio della bomba troppo corto ed avendo trovato materiale ignifugo, come marmo e cemento, le fiamme non avevano potuto espandersi.
Ben diverse sarebbero state le conseguenze se la bomba fosse esplosa sotto il porticato: portone d'ingresso e finestre si sarebbero trasformate in altrettanti ed invalicabili roghi. Un testimone avrebbe visto tre o forse quattro persone allontanarsi in auto a tutta velocità nella notte, ma essendo troppo lontano non ha potuto annotare la targa della vettura. La scoperta che l'incendio oltre che ad essere doloso, nascondeva una pericolosa verità, è stata fatta dagli specialisti dei vigili del fuoco che durante i rilievi effettuati per capire di cosa si trattava, hanno rinvenuto alcune prove che portavano ad una bottiglia incendiaria. La conferma ai loro sospetti è giunta dalle analisi chimiche effettuate: si trattava proprio di una micidiale molotov.
Dopo aver effettuato tutti i rilievi necessari e repertato ogni possibile residuo rinvenuto, atto a favorire la prosecuzione delle indagini per arrivare agli autori dell'attentato, i vigili del fuoco hanno informato la Procura della Repubblica di Venezia. La stessa ha immediatamente predisposto un'indagine investigativa che sarà affidata agli organi competenti cui sarà delegato il compito di scoprire se il criminoso gesto può avere la connotazione di un grave atto vandalico o se ci si trovi di fronte a qualcosa di più intricato, la cui soluzione, sicuramente complessa, potrebbe portare molto più lontano.
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