Mestrino in coma rientra da Bonn È a Udine: verrà operato

Andrea Atzori, il giovane mestrino di 32 anni, rimasto bloccato in coma in Germania per un tumore alla testa, è giunto all'ospedale di Udine dove è stato preso in cura dal neurochirurgo Miran Skrap che si è detto pronto ad esaminare il suo caso. L'intervento è previsto una volta stabilita l'operabilità
Andrea Atzori
Andrea Atzori
UDINE.
Andrea Atzori ha lasciato la «sua verde Germania». Trasportato in autoambulanza, in coma vigile, da Bonn ad Udine, un viaggio di oltre 1.000 chilometri. Da ieri mattina il giovane mestrino 32enne, affetto da neoplasia benigna dell’ipofisi, non è più ricoverato nella casa di cura per cerebrolesi Haus am Staldtwald. Il dottor Luigi Bertinato, dirigente del servizio per le relazioni socio-sanitarie internazionali della Regione Veneto comunica che l’ammalato ha raggiunto il reparto di neurochirurgia di Udine e illustra il programma di massima.


«Oggi il paziente verrà sottoposto ad una serie di controlli clinici, poi si prevede il delicato intervento chirurgico da parte del primario triestino, Miran Skrap, una volta approfondita la diagnosi e stabilita l’operabilità». L’1 marzo Andrea era stato trovato dalla polizia di Bonn in stato confusionale e portato all’ospedale. Poi alla clinica universitaria Venusberg dove i medici avevano escluso l’opportunità di intervenire: nell’epicrisi, cioè il giudizio conclusivo a illustrazione del caso clinico del giovane, indicavano la inoperabilità chirurgica.


Nella cartella, datata marzo 2010 e consegnata alla famiglia mestrina, scrivevano: «Andrea è affetto da prolattinoma, ipertensione endocranica e trombosi multipla del sistema arterioso cerebrale. Apre spontaneamente gli occhi ma senza contatto visivo. Mostra qualche movimento riflesso della parte sinistra del corpo. Nessun miglioramento è intervenuto nel tempo, non c’è previsione di riabilitazione».


Il primo a portare solidarietà e vicinanza alla famiglia Atzori è stato il Patriarcato di Venezia attraverso il direttore della Caritas, don Dino Pistolato. Dalla Regione emerge la complessità giuridico/amministrativa relativa al giovane Atzori, risolta dalle competenti strutture: una decina di persone tra il consolato generale d’Italia a Colonia, il tutore Wolfgang Lübeck (nominato d’ufficio dal tribunale tedesco e decisore unico di ogni provvedimento relativo all’ammalato incosciente), il Ministero degli Esteri - Direzione generale Italiani all’Estero - Ufficio IV, il patronato italiano Sias a Bonn, il Friuli Venezia Giulia, il presidente del Veneto Luca Zaia e l’assessorato regionale alla Sanità.


Fino a ieri il giovane mestrino era iscritto all’anagrafe della popolazione italiana residente all’estero (Aire). Oggi la famiglia lo distoglierà da quell’elenco reinserendolo nell’anagrafe del Comune di Venezia. Pertanto la spesa sanitaria - finora erogata dalla Germania - verrà adesso sostenuta dalla Regione, in particolare dall’Asl 12. La famiglia Atzori dovrà accollarsi in proprio due voci di spesa: il trasporto in ambulanza da Bonn ad Udine (il preventivo di spesa ammonta a circa 2.800 euro) e la penale pecuniaria pari a 6.000 euro decurtati dall’eventuale nuova occupazione del posto letto. Infatti la casa di cura tedesca dove Andrea, con altri 40 pazienti era amorevolmente ospitato e seguito dall’equipe medica guidata da Golo Tessmann, è gestita dalla chiesa evangelica, classificata come istituzione privata. La legislazione tedesca prescrive 30 giorni di preavviso prima di lasciare l’istituto. Per sostenere le spese della famiglia Atzori i colleghi della madre, dipendente della direzione Risorse Umane della Regione, si sono attivati chiedendo un contributo libero».

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