Maturità, a Mestre gli studenti scelgono la ricerca della 'felicità'
Molto gettonati anche i temi sugli Ufo e sulla musica, meno la traccia storica. L’emozione dei ragazzi delle superiori di fronte alla prima prova scritta

MESTRE.
La felicità, i piaceri, la musica e anche gli ufo. Va bene tutto per la prima prova della Maturità agli studenti mestrini, tranne storia e politica, visto che per lo scritto di Italiano ieri sono stati pochi quelli che hanno scelto le tracce storica e storica-politica, che chiedevano al candidato di trattare rispettivamente di foibe e di giovani e politica.
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Superficialità? No, in molti casi la scelta è stata di fatto obbligata, visto che alla fine dell’anno scolastico più di qualcuno in Storia è arrivato a occuparsi del fascismo. E allora, via con le altre tracce, scelte spesso perchè davano al singolo maturando la possibilità di esprimere quello che sente dentro. Senza dimenticare un dettaglio: a parecchi studenti questi esami di maturirà, così come sono strutturati, non piacciono. La traccia «La ricerca della felicità» ha fatto un successone al Liceo Classico Franchetti di Corso del Popolo. «Gli altri titoli non mi ispiravano», spiega Teresa Chiriatti, «allora ho scelto il saggio breve socio-economico su “La ricerca della felicità”, su questo ambito avevo più cose da dire. Gli ufo? Una scelta ridicola. Adesso sotto con il greco: non ci sono autori che mi preoccupano, se esce Luciano però sarebbe il massimo».
Ha fatto la stessa scelta di Teresa anche Agnese Zoccarato. «Ho escluso a priori la traccia su Primo Levi», afferma, «quella sulla «felicità» era molto interessante, offriva molti spunti per elaborare il tuo pensiero. Agitata prima dell’esame? Molto, ma era un’agitazione positiva, accompagnata da una grande carica e voglia di fare questa Maturità». Ha optato per una traccia che sembra il titolo di un film di Muccino pure Marta Longo, assolutamente calma ieri mattina. «Si sa, quella di Italiano è la prova più facile», afferma, «i problemi, semmai, potrebbero arrivare con il terzo scritto venerdì. Prima di entrare eravamo tutti tranquilli, solo chi punta a un voto molto alto era un pò teso».
In controtendenza la scelta di Alessandra Berdozzo. «Ho voluto trattare il tema della musica nella società contemporanea», racconta, «prima di tutto perchè suono il pianoforte, poi per distinguermi dagli altri. Primo Levi? Avevo letto i suoi libri ma non penso che la sua traccia mi avrebbe permesso di dare il meglio di me». All’Istituto Tecnico Pacinotti di via Caneve chi esce dalla prova di Italiano ha la stessa aria rilassata dei maturandi del Franchetti. Battute, voglia di scherzare, grande disponibilità a scambiare due battute da parte dei candidati. «Ho puntato sulla tipologia B», afferma Stefano Saramin, 5ªA Meccanici, che per arrivare da Jesolo ha dovuto svegliarsi alle sei e mezza, «la traccia sui marziani mi pareva la più fattibile, le altre non mi hanno entusiasmato per niente».
Se per Stefano il futuro dopo gli esami potrebbe essere legato a un impiego in un’officina di moto d’acqua, vorrebbe invece continuare gli studi Stefano Giradi, aspirante perito elettrotecnico e rappresentante d’istituto. «Per lo scritto di Italiano ho puntato sulla traccia dedicata al ruolo della musica».
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