Marco Balich: "Se Venezia chiama, io sono qui"
VENEZIA. "Dovunque vado nel mondo dico sono di Venezia, anche se vivo a Milano: sono molto orgoglioso di essere veneziano. Questa città mi ha insegnato la bellezza, l’umanità, porta cultura: qui ci si incontra, ci si saluta. Una città dove l’evento principale non è l’apertura di una discoteca, ma l’inaugurazione della Biennale. Siamo fortunati essere parte di tutto questo". Il creativo ed organizzatore di eventi mondiali Marco Balich, nominato "veneziano dell'anno" dall'associazione Settemari, racconta il suo rapporto con Venezia: "Se Venezia avesse bisogno di me, ci sono, nonostante momenti non sempre non felici...colpa anche mia – ma anche gioia – se c’è stato il concerto dei Pink Floyd a Venezia: evento pazzesco, complicato, in una città non pronta. Poi il sindaco Cacciari mi chiamò e facemmo il Capodanno del bacio...che fu poi eliminato non capisco perché: era una idea fortunata, tutti “limonavano” a mezzanotte invece tirarsi bottiglie. E un Carnevale che porto nel cuore. Spero che Venezia continui produrre cultura e bellezza, perché questo è il suo destino».
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