Sindacati e opposizioni bocciano la Manovra: «Mancano le risposte al Veneto»
La Cgil e il senatore dem Andrea Martella attaccano il Bilancio approvato dal Senato. Per il sindacato, il problema principale è quello dei salari. Il Pd: «Legge fatta solo di tagli»
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«Una Manovra che non va bene, non dà risposta alle emergenze. In primis quella salariale». Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto, ribadisce la posizione del sindacato sulla legge di Bilancio approvata sabato 28 dicembre in via definitiva in Senato.
Il sindacato
Una Manovra che conferma alcune misure, come il taglio del cuneo fiscale e il sostegno alla natalità, e che – a detta della maggioranza – vede un impegno senza precedenti sul fronte della sanità. Per Basso, però, c'è bisogno di contestualizzare questi provvedimenti: «Il tema del cuneo fiscale viene riproposto da anni, ma non ci sono nuove risorse per gli stipendi. Tra l'altro c'è un nuovo meccanismo per cui i salari più bassi addirittura vedranno qualche euro in meno, invece che in più. Per noi sarebbe invece necessaria una vera e propria riforma del fisco, che agevoli dipendenti e pensionati e che dia risposte serie sull'evasione fiscale. Poi, il governo dice che non ci sono mai stati così tanti soldi sulla sanità. Ma noi veniamo da anni di inflazione, che hanno eroso il valore di quella cifra. Quelle risorse non sono sufficienti, non sono stati fatti gli interventi che servivano. Anche la sanità di una Regione come il Veneto è in difficoltà». Male anche per quanto riguarda la sfida demografica: «I bonus non sono sufficienti per sostenere la natalità, non bastano mille euro per permettere alle persone di far nascere un figlio».
C'è poi la grande questione industriale che, secondo Basso, è la grande assente nell'azione del governo Meloni. «Stiamo vivendo una crisi industriale importante, la produzione arretra da 22 mesi, ma su questo non c'è praticamente nulla. Così ci troviamo ad affrontare difficoltà importanti senza che il governo faccia le scelte necessarie per invertire questa tendenza».
E l'occupazione? I dati Istat, spesso citati dalla maggioranza, parlano di un record di occupati e di un mercato del lavoro florido. «Quello a cui si deve guardare sono le ore lavorate. Abbiamo più cassa integrazione e il numero di occupati comprende anche chi ha lavorato un solo giorno. È più corretto dire che crescono i lavoretti e le occupazioni precarie, non il lavoro stabile che permette alle persone di avere una vita dignitosa». Un tema che riguarda anche il Veneto: «I dati di Veneto Lavoro dicono che anche il manifatturiero, settore dove normalmente l'occupazione è più stabile, ha un saldo sempre più negativo tra occupati e disoccupati. Le chiusure stanno aumentando e questo ci deve far preoccupare», conclude Baso.
L’opposizione
Non è solo il sindacato a esprimere un giudizio duro sulla Manovra. Anche l'opposizione si è fatta sentire in Aula.
Il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd del Veneto, ha aggiunto: «Il governo Meloni conferma ancora una volta una visione miope e inadeguata, che non affronta i problemi reali del Paese e non sostiene la crescita. Questa Manovra è fatta solo di tagli: alla sanità, alla scuola, ai comuni, ai servizi pubblici locali. È una legge che ignora completamente le priorità delle famiglie e delle aziende, come la sicurezza del lavoro, il so stegno al reddito, la riduzione dei costi energetici e la tutela dell'ambiente».
Cita alcuni dati: «Il Fondo sanitario nazionale, in rapporto al Pil, scende al 6, 05 per cento, il livello più basso degli ultimi quindici anni e tra i più bassi in Europa. In Veneto, questo significherà ulteriori difficoltà per un sistema sanitario già sotto pressione, con liste d'attesa che non diminuiscono e una fuga preoccupante di personale medico e infermieristico» .
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