Maltrattamenti a una donna, braccialetto elettronico a Felice Maniero
Nuovi guai con la giustizia per l’ex boss della mala del Brenta: denunciato per aver dato schiaffi e pugni a una familiare, gli è stato imposto il divieto di avvicinamento alla vittima e di indossare il dispositivo di controllo
Avrebbe picchiato selvaggiamente una familiare con schiaffi e pugni, fino a mandarla quasi all’ospedale. Ancora una volta.
È la nuova accusa rivolta all’ex boss della mala del Brenta Felice Maniero. Un’accusa che, a seguito della denuncia della donna, che ha subito chiamato i carabinieri, gli è valsa l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico, insieme al divieto di avvicinamento alla signora, la cui identità è rimasta segreta, per motivi di sicurezza.
È un’accusa che ripete per buona parte quella relativa alla pena che “Faccia d’angelo” aveva appena finito di scontare, appena reduce dall’aver “saldato” i conti con la giustizia, avendo scontato una pena detentiva di quattro anni per maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna Marta Bisello.
Uscito dal carcere, di Maniero non si sono più avute notizie per circa un anno e mezzo. Fino a due giorni fa, quando l’ex boss si è scagliato con violenza contro la familiare, aggredendo la brutalmente. Lasciandole solo la forza di chiamare le forze dell’ordine, che sono intervenute con i provvedimenti da codice rosso.
Nuovi guai giudiziari, dunque, per l’ex boss della Mala del Brenta, ora settantenne, che, grazie alle sue confessioni, ha aiutato la magistratura a smantellare la banda criminale che, negli anni Settanta, ha esportato la metodologia mafiosa a Nord Est.
Proprio per questo, una volta uscito dal carcere, Maniero vive in una località segreta, ancora in attesa di cambiare identità, dopo che il primo nome che gli era stato assegnato - Luca Mori - è stato rivelato.
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