Lunata del Lido, via ai lavori
Il progetto prevede di realizzare una "lunata" di circa un chilometro, sul modello di quelle già ultimate a Chioggia e Malamocco
VENEZIA.
"Dannosa per l’ambiente" l’aveva definita il Comune. «Inutile, non si farà», aveva garantito l’ex ministro Lunardi. Invece i lavori per per la nuova diga lunata del Lido sono partiti. Sarà lunga un chilometro e costerà 43 milioni di euro.
Una flotta di sei grandi navi del Consorzio Venezia Nuova sta scaricando tonnellate di massi sul fondo del mare, a sud della diga di San Nicolò, poco più di due miglia davanti alla spiaggia del Lido. Il progetto prevede di realizzare una «lunata» di circa un chilometro, sul modello di quelle già ultimate a Chioggia e Malamocco.
Progetto approvato tra le polemiche dal Comitato di magistratura dell’ottobre dello scorso anno. Un piccolo giallo, perché di quella diga si erano perse le tracce anche sulle mappe dei progetti del Mose. Spuntate come per miracolo nel 2003, richieste dal Comune prima di procedere ai lavori del Mose, le lunate dovevano servire a ridurre i picchi di marea. Una sorta di alternativa alle dighe che insieme all’apertura delle valli da pesca avrebbe potuto, secondo il Comune e gli studiosi del Cnr, ridurre sensibilmente le acque medio alte. Ma le dighe si erano presto rivelate inutili allo scopo.
La marea viene abbattuta di 1,3 centimetri, e non dei quattro di cui si era parlato. A Malamocco la diga ha assunto funzioni di protezione alla nuova conca di navigazione per le grandi navi. Al Lido, orientata a scirocco, pare non servire. Anzi. Da uno studio commissionato dal Comune si leggeva nel 2004 che la nuova scogliera avrebbe avuto effetti nocivi sulle spiagge, concentrando gli inquinanti a riva nelle fasi di marea calante. Il ministro Lunardi aveva allora accolto le obiezioni e accantonato l’opera, che non era stata autorizzata dalla presidente del Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva.
A inizio 2009 riecco la diga portata all’approvazione del Comitato tecnico. Iter sospeso dopo le proteste del Comune per ulteriori verifiche. Ma sei mesi dopo, in novembre, era arrivata l’approvazione. «Le verifiche di questi cinque anni hanno dato esiti positivi», commentano al Magistrato alle Acque.
Una decisione che sembra quasi uno schiaffo all’ente locale. Il costo della diga «inutile» fanno notare a Ca’ Farsetti, «è pari ai fondi che il governo ha promesso da tre anni per la manutenzione e non ha mai liquidato. Fondi vitali per continuare la manutenzione della città, i restauri degli edifici, lo scavo dei rii e i contributi ai privati. 43 milioni di euro che equivalgono ai fondi destinati al Comune dalla Legge Speciale negli ultimi tre anni.
Invece si costruisce la diga. Alla dozzina di navi e chiatte in azione ale bocche di porto - che stanno lavorando alle fondazioni del Mose e scaricano in laguna tonnellate di fanghi scavati dai fondali - si è aggiunta adesso la flotta della lunata. In Istria è stata svuotata una montagna per procurare i massi necessari alle nuove dighe.
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