L'orchestra del Teatro la Feniceboicottaggio pro Tibet

A rischio la trasferta dell’orchestra veneziana di agosto. Ma potrebbe saltare anche la rappresentazione di luglio in laguna. Cacciari valuta le sospensione dell’opera per le Olimpiadi: «Ci stiamo pensando»
In segno di dissenso contro la repressione cinese in Tibet, Venezia e la Fenice potrebbero attuare un proprio boicottaggio culturale, negando la partecipazione dell’orchestra del teatro veneziano all’opera «La leggenda del serpente bianco», che ad agosto sarà presentata a Pechino nel nuovo teatro dell’opera di Piazza Tien An Men, dopo che sarà presentata presentata a luglio in prima mondiale nel teatro cittadino.

Lo ha fatto capire chiaramente ieri in Commissione Cultura il sindaco Massimo Cacciari - presidente della fondazione lirica - in risposta a una richiesta del capogruppo della Lega Alberto Mazzonetto, che domandava appunto, se, in segno di protesta contro l’eccidio che si sta verificando in Tibet da parte cinese, non ritenesse opportuno che la Fenice rinunciasse alla trasferta cinese in occasione delle Olimpiadi.

«Sono pienamente d’accordo con te - ha risposto Cacciari a Mazzonetto - e nei prossimi giorni valuteremo attentamente l’evolversi della situazione che si sta verificando, per prendere una decisione sulla nostra partecipazione».


Anche la Regione, con il presidente Giancarlo Galan sostiene il boicottaggio: «Dopo aver minacciato di non prendere parte con l’editoria veneta al Salone del Libro di Torino se fosse stata esclusa Israele, figurarsi se non sono d’accordo che la Fenice rinunci ad andare a Pechino per ciò che sta accadendo in Tibet. Tutte le vicende anche economiche che riguardano la Cina in questi ultimi anni vanno lette in questa chiave: nella mancanza di libertà che esiste in quel Paese e che ora colpisce duramente anche il popolo tibetano. Per questo la Fenice farebbe bene a non andare».


Se davvero la Fenice dovesse rinunciare a inviare la sua orchestra - richiesta dai partner cinesi - per la rappresentazione dell’opera durante i Giochi Olimpici, motivando il no con il dissenso per quanto sta accadendo in Tibet, non è da escludere che, da parte cinese, si decida, in segno di ritorsione, di annullare la prima mondiale in laguna dello spettacolo, per il quale sono già stati firmati i contratti ed esiste un’ampia copertura da parte di sponsor legati alle Olimpiadi di Pechino. E’ un’eventualità che anche nel teatro veneziano si sta considerando.


L’opera «La leggenda del serpente bianco», tratta da un’antica favola cinese, dovrebbe andare in scena alla Fenice il 23 luglio (con repliche fino al 27) in prima mondiale, coprodotta dalla Fenice, con il Gehua Cultural Development Group e il Bejing Grand Theater. A dirigerla un direttore d’orchestra donna - Zhang Jiemin - che si è già esibita alla Fenice, con l’orchestra del teatro, mentre scene e costumi sono anch’essi cinesi.

Uno spettacolo che era stato anche «benedetto» dal grande regista cinematografico Zhang Yimou, a cui la Cina ha affidato il coordinamento di tutte le manifestazioni culturali legate alle Olimpiadi. «Entro il mese - spiega il sovrintendente Giampaolo Vianello - dobbiamo dare una risposta ai partner cinesi per l’invio dell’orchestra ad agosto per la rappresentazione dell’opera durante i Giochi Olimpici, e l’invio ci è stato caldamente raccomandato anche dal nostro Ministero dei Beni Culturali, visto che sono praticamente assenti iniziative culturali italiane a Pechino durante i Giochi. Lo spettacolo si inserisce in un quadro di collaborazione ormai solida istituito con la Cina e con Pechino, dove siamo già stati due volte con successo, e che prevede anche altre nostre presenze, come ad esempio quella all’Expo di Shanghai del 2010. Se diremo di no per protestare contro i fatti del Tibet, è prevedibile che ci siano delle conseguenze da parte cinese».


Intanto in città si moltiplicano le iniziative di sostegno nei confronti del popolo tibetano, duramente colpito. Oggi sul Ponte dell’Accademia alle 18 si terrà un presidio di solidarietà con il popolo tibetano organizzato dal Centro Pace del Comune con le associazioni pacifiste veneziane in occasione del 49º anniversario della rivolta contro l’occupazione cinese. Ieri a mezzogiorno uno striscione di solidarietà con la scritta «Tibet libero» è stato esposto su Palazzo Ducale dall’Associazione Vegetariana Italiana.

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