Licenze taxi, barche da rifare Scioperi e ricorsi in vista
Non si placano le polemiche dopo l’approvazione della delibera. Del Zennaro «Ci hanno preso in giro»
Motoscafisti sul piede di guerra e pronti ai ricorsi. Palazzo in preda ai veleni e polemiche nel Pd. E il piano del trafficio acqueo di là da venire. La nuova delibera sulle licenze taxi, approvata l’altra sera tra urla e contestazioni in Consiglio comunale apre uno scenario difficile. Le cooperative annunciano agitazioni e scioperi. «Ci hanno preso in giro, adesso basta», dice Silvio Del Zennaro. E la categoria annuncia agitazioni. Intanto un emendamento approvato impone ai 25 nuovi motoscafi autorizzati rigidi requisiti per trasportare i portatori di handicap.
«Dovranno spendere molti soldi oppure vendere il motoscafo insieme alla licenza», se la ride Luca Padoan, imprenditore del settore. Per l’emendamento proposto da Pino Toso (unico del Pd ad aver votato contro la delibera), «ci vogliono gli elevatori e le porte più larghe». La voce che circola è che con le 25 nuove autorizzazioni il Comune abbia regalato ai futuri motoscafisti qualcosa come 20 milioni di euro. Considerato che le ultime licenze sono state vendute a 6-700 mila euro è questo il oor valore teorico. Non si poteva proprio pensare a qualcosa che facesse entrare questi soldi nelle casse del Comune? «Purtroppo c’è la legge regionale del 1992», spiega il Capo di Gabinetto del sindaco Maurizio Calligaro, «che definisce la licenza un titolo patrimoniale. Dunque hanno diritto a venderle, naturalmente dichiarando al fisco».
Altri 25 motoscafisti in circolazione. Per sapere chi saranno bisognerà attendere qualche mese. Il bando e poi la graduatoria per titoli ed esami, qualche ricorso, e infine l’assegnazione della licenza ai primi 25 classificati. «Chi saranno non spetta certo alla politica deciderlo», dice il segretario provinciale del Pd Gabriele Scaramuzza. E respinge al mittente le insinuazioni lanciate dall’ex presidente di Actv Valter Vanni che aveva parlato di «questione morale» per l’iscrizione a un circolo del Pd - lo stesso del capogruppo del Pd in Comune Claudio Borghello - di 24 aspiranti motoscafisti. «Non so se questo sia uno scandalo, mi pare che anche in passato i lavoratori si iscrivessero ai partiti. Comunque facciamo pure un controllo sugli iscritti, non solo sui 24 ma anche sugli altri 6500 della provincia. E magari anche di altre province. Ricordo che le iscrizioni sono state approvate oltre che dal circolo dal presidente della commissione elettorale, l’onorevole Rodolfo Viola».
Intanto l’iter per le nuove licenze è partito. Soddisfatti i sostituti, che dopo anni di gavetta intravedono una possibilità di lavoro stabile. Un po’ meno i titolari, che lamentano un calo del lavoro e l’impossibilità di circolare per i canali ormai intasati. «Dovevano colpire l’abusivismo invece non hanno fatto nulla», denuncia Del Zennaro. Le licenze per il trasporto persone non di linea vengono infatti rilasciate non soltanto dal Comune di Venezia, ma anche da Mira, Chioggia e Rosolina mare. Risultato, il caos. In Canal Grande nelle ore di punta non si circola più. E adesso si dovranno trovare 25 nuovi spazi per altrettanti motoscafi.
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