L'Harry's bar sbarca in Turchia e punta su Mosca e Miami

In primavera l’apertura del nuovo locale di Arrigo in uno storico albergo di Istanbul. Stessi arredi e stesso menù di calle Vallaresso
Arrigo Cipriani
Arrigo Cipriani
L’Harry’s bar fa spallucce alla crisi, guarda avanti e si moltiplica. Una perfetta copia del locale di calle Vallaresso aprirà in primavera a Istanbul e una seconda è in programma a Mosca. Risolti i problemi con il fisco americano, inoltre, Arrigo Cipriani sbarcherà di nuovo negli Stati Uniti con un ristorante a Los Angeles e un altro a Miami, entrambi all’intero di due alberghi che torneranno a nuova vita.


Al di qua e al di là dell’oceano, i fratellini dell’Harry’s bar saranno uguali in tutto e per tutto all’originale. Pavimento in tarantino, stoffa color crema alle pareti (o la variante con disegni geometrici dell’apertura nel 1931), tavolini a tre gambe un po’ più bassi del normale per far sentire i clienti a proprio agio e uno attaccato all’altro per farli socializzare, poltroncine per stare a cena come se si fosse in salotto, posate d’argento massiccio, caraffine per il vino, tovaglie paglierino con il rito del rotolino prima del dolce. Nessun omaggio alle cucine locali.


«I nuovi ristoranti saranno come l’Harry’s bar sia negli arredi che nel menù - dice Cipriani - perchè uno viene da noi per il nostro risotto primavera o per il Carpaccio mica per il kebab o per il caviale». Nel 2010, dunque, Cipriani sarà un po’ meno prigioniero della sua stanza veneziana e un po’ più in giro per il mondo. Messo in armadio lo smoking di Capodanno e fatti i conti del tutto esaurito del veglione con ravioli al tartufo e balli, Cipriani non starà fermo un giorno. Prima di tutto sarà a Istanbul dove, tra fine marzo e aprile, sarà inaugurato il primo Harry’s bar turco. Il locale sarà nel cuore della città, a piano terra di uno storico albergo e conterà 150 posti. A gestirlo, insieme ad Arrigo, ci sarà il figlio Giuseppe che sarà ancora più in movimento del già irrequieto padre.


Aperto il locale di Istanbul, toccherà poi a Mosca dove, onestamente, un Harry’s bar dovrebbe far furori vista la passione dei russi per il Bellini e la meringata al limone di Arrigo. Comunque siamo appena all’inizio. L’impero dei Cipriani, che conta undici ristoranti sparsi per il mondo, tornerà infatti a rafforzarsi negli Stati Uniti dopo qualche stagione di rapporti - diciamo - freddini a causa della vertenza milionaria con il fisco. Definitivamente sistemata la faccenda, Cipriani senior e junior punteranno su Los Angeles e su Miami.


L’Harry’s bar di Los Angeles e quello di Miami saranno incastonati in due alberghi carichi di tradizione, ma un po’ appesantiti dagli anni, che saranno rinnovati e potreranno il marchio Cipriani in ogni dettaglio.


Anche negli Stati Uniti sarà tutto come in calle Vallaresso e, francamente, non potrebbe essere diversamente visto l’amore incondizionato degli americani per il risotto di cui sopra. A questo punto l’unico non replicabile sarà il barman Claudio, che se non fosse dietro il bancone con i bicchieri di Martini in fila come tanti soldatini non sarebbe più Claudio.

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