Le radici venete di Gianmarco Mazzi al G20 della cultura: «Da qui molti sono emigrati in Brasile»
L’onorevole ha confermato l’impegno dell’Italia nel contrasto del traffico illecito delle opere d’arte
![Il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, in Brasile](https://images.nuovavenezia.it/view/acePublic/alias/contentid/6993b794-1fdd-4cba-967c-ca7efa6dab1e/0/copia-di-copy-of-mazzi.webp?f=16%3A9&w=840)
L’onorevole Gianmarco Mazzi, sottosegretario di stato alla cultura, ha portato le proprie radici venete al G20 per la cultura in Brasile, a Salvador de Bahia. «Il legame tra Brasile e Italia è fortissimo. Io vengo dal Veneto, da Verona e dalla mia terra in tanti sono venuti in Brasile. Questa splendida città è il frutto dell’incontro e della convivenza tra popolazioni indigene, europee e africane che l’hanno plasmata nei 500 anni della sua storia. Testimonia i benefici della convivenza e del dialogo tra culture con il suo forte spirito creativo, la cultura del Tropicalismo e i suoi grandi artisti, Caetano Veloso, Maria Bethânia, e Gilberto Gil che abbiamo incontrato ieri sera insieme a Carlinhos Brown e Daniela Mercur. Il dialogo fra civiltà, nel rispetto delle identità nazionali, delle sensibilità, delle storie, dei valori di ciascuno, porta sempre benefici» ha detto.
«Tutelare l’identità delle nostre città e dei nostri territori, è una sfida decisiva del nostro tempo. Vuol dire sostenere gli artisti, i compositori, i direttori d’orchestra, i cantanti, gli scrittori, i pittori, gli scultori, gli attori, i registi, i costumisti. Fare in maniera che possano esprimersi liberamente, al riparo da ogni censura o condizionamento, e garantire i loro diritti». Per questo, ha ribadito l’onorevole, sostiene la Dichiarazione adottata durante il G20. « Con essa ci impegniamo a proteggere i diritti di proprietà intellettuale di chi fa cultura. Noi siamo dalla parte di chi crea. Questo principio è importante soprattutto alla luce dei rapidi sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, una trasformazione che sta avendo già un grande impatto sulle industrie culturali e che deve essere governata, mettendo al centro la persona, i suoi diritti e la sua dignità».
L’Italia, dunque, sostiene l’adozione della dichiarazione di Salvador e assicura il suo massimo impegno nel promuovere il dialogo e la cooperazione internazionale sui temi culturali, tra cui il contrasto alla circolazione di opere contraffatte, come ha ribadito Mazzi. «Siamo pienamente favorevoli a migliorare la cooperazione multilaterale nella lotta al traffico illecito dei beni culturali. Il commercio illegale di opere d’arte è una fiorente attività della criminalità globale e una persistente minaccia alle culture nazionali. Lo vediamo in Ucraina, dove sono state trafugati tanti tesori, a seguito della invasione russa. L’Italia è in prima linea con voi in questa lotta. Per conseguire questo obiettivo comune, siamo pronti a condividere l’esperienza, le competenze e la tecnologia della nostra Unità specializzata, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia