Le ditte di grossi tubi e le molte anomalie

Una delle aziende ha sede a Trebaseleghe ma nessuno sembra conoscere storia e proprietà
LIMENA. Due delle tre aziende padovane finite nell’inchiesta friulana sul caporalato hanno sempre mantenuto un basso profilo. A cominciare dalla
Test Planet
di
Limena
, la cui sede legale risulta in via Colpi 3, nella zona industriale del paese. Mai avuto a che fare nemmeno con furti; è persino sprovvista di un sito che pubblicizzi l’attività. Sconosciuta anche a livello istituzionale. L’unica categoria in cui viene inserita genericamente
on line
è quella relativa alla rettificazione, fresatura e lavorazione meccanica. Al medesimo indirizzo esisterebbe pure un’altra azienda, un’officina meccanica di assistenza per macchine utensili.


Pubblicizza la sua attività solo la
Welded Pipe Industries
, sempre di
Limena
, attraverso un sito internet in cui sciorina le certificazioni di qualità e i protocolli che i lavoratori sono chiamati a rispettare quando eseguono saldature. Nessuna nota, però, circa i fondatori e la storia dell’azienda che risulta avere sede in via Praimbole 16, ma anche in via Del Santo 246/A. L’azienda produce tubazioni di grosse dimensioni, condotte prefabbricate (spools), vasche e serbatoi saldati di grandi dimensioni. È intenzionata ad espandersi all’estero e dichiara di essere alla ricerca di partner commerciali.


Per quanto riguarda
Fabrizio Cizzoli
, il legale rappresentante della WPI, si sa soltanto che abita a
Noventa Padovana
. Ma nel suo comune di residenza non è affatto conosciuto. «Non so chi sia», conferma Luigi Alessandro Bisato, primo cittadino di Noventa. Cizzoli è uno sconosciuto anche per il vice sindaco Fabio Borina: «Mai sentito».


Si resta nel totale anonimato anche con la
Pimi
di
Trebaseleghe
e
Fabio Lamon
, che risulta titolare della ditta di carpenteria meccanica specializzata nella prefabbricazione e nel montaggio di tubazioni industriali in acciaio con sede nella zona industriale del paese. «Lo conosco solo superficialmente», dichiara il sindaco Lorenzo Zanon, «come Comune non abbiamo avuto grandi rapporti, nel senso che non l’abbiamo avuto come presenza in manifestazioni organizzate dall’ente».


Il cognome Lamon, in paese, può trarre in inganno: qualcuno potrebbe erroneamente associare Fabio, l'imprenditore indagato, all’ex amministratore comunale Paolo Lamon, sindaco dal 2004 al 2009; in realtà tra i due non c’è alcuna parentela.


Giusy Andreoli


Cristina Salvato


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