L'Arpav è alla frutta: il direttore mette in vendita l'auto blu

Chiesto alla giunta regionale un finanziamento extra di 10 milioni di euro
PADOVA
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Dieci milioni di euro subito. L'Arpav oggi busserà alla porta della giunta regionale per chiedere un finanziamento extra: un'iniezione di denaro necessaria ad uscire dalla morsa in cui è stretto: debiti con i fornitori, contratti da rinnovare, conti da saldare per garantire la sopravvivenza dell'ente. «Eredità» della vecchia gestione dell'agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell'ambiente.


I 49 milioni assegnati ad inizio 2011 sono sufficienti appena per pagare il personale. Dopo anni di spese ed investimenti, che hanno provocato un buco di decine di milioni nelle casse dell'Arpav, il neo manager Carlo Emanuele Pepe è pronto ad invertire rotta: prima la proposta di alienazione del battello oceanografico (imbarcazione per il monitoraggio delle acque, costata 1,5 milioni), ora un gesto che simboleggia la fine di un'era. Il direttore generale ha messo in vendita l'auto blu: il bando è appena stato pubblicato. Pepe ed il direttore amministrativo Giuseppe Olivi puntano a guadagnare 31 mila euro: l'Audi A6 quattro ruote motrici targata Arpav effettivamente di chilometri ne ha macinati pochini. Appena novemila in due anni.


L'alienazione dell'auto di rappresentanza - i manager si muoveranno su di una più nazional popolare Fiat Croma - è solo uno dei tasselli del piano di rientro dell'agenzia. Domani i manager verranno sentiti dalla giunta, al fianco dell'assessore regionale all'Ambiente Maurizio Conte. Una sorta di informativa sullo stato dell'arte: Pepe snocciolerà uno dopo l'altro i ventidue milioni di euro di debiti accumulati negli anni. Obiettivo, convincere la Regione ad aprire i cordoni della borsa: mancano all'appello ancora 10,5 milioni di euro per raggiungere quota 62, limite minimo per salvare il bilancio 2011.


Nuove spese in vista? «Nemmeno per idea», assicurano dall'Arpav: quei denari rappresenterebbero linfa per gestire l'agenzia e per snellire la lunghissima lista dei creditori. Qualora la giunta desse il via libera all'iniezione di euro, per Pepe resterebbe sul tavolo un'ulteriore questione: si è appena aperto il fronte «trasferimento personale».


I dipendenti Arpav non hanno gradito le dichiarazioni d'intenti del direttore generale, che nel piano di rientro ha messo nero su bianco la proposta di assegnare una quota di personale ad altre pubbliche amministrazioni. Stamani il faccia a faccia tra organizzazioni sindacali e amministrazione.


Già si respira nell'aria lo stato di agitazione: i sindacati chiederanno a Pepe di tornare sui propri passi, ma pare che il dg sia deciso a non cedere. La partita più importante dell'Arpav tuttavia si giocherà in giunta. Pepe ed Olivi tenteranno il tutto per tutto per portare a casa i dieci milioni necessari.

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