Laguna del Mort, spiaggia del sesso con alcova
Eraclea. La zona è divisa rigorosamente in settori, dai gay fino agli scambisti di coppia. Sull’arenile una cinquantina di baracche abusive in legno per proteggersi dai guardoni

ERACLEA.
Laguna del Mort, la spiaggia per nudisti si trasforma in un villaggio. Che la Laguna del Mort sia il top delle spiagge nel Triveneto per prendere il sole nudi non è una novità. Ma per l’estate 2008, la trasgressione si organizza in un «villaggio» con una cinquantina di capanne, strutture in legno e tende che ospitano qualche centinaio di nudisti durante la settimana fino a un migliaio nei weekend.
Solo gay ed esibizionisti? Niente affatto. Ci sono singoli, giovani e meno giovani in cerca dell’anima gemella o di qualche momento caldo da consumare sotto il sole, coppie omosessuali, etero e la tribù accanita degli scambisti del sesso. Ma ognuno ha il suo posto e le sue regole da rispettare. C’è una mappa ben precisa per ognuno.
Come arrivarci.
Non è facile inserirsi e soprattutto farsi accettare in un mondo dove se non sei nudo e se «non ci stai» non sei dei «loro». Una volta arrivati in via Pioppi, se si prende una barchetta per attraversare quei pochi metri d’acqua che separano Eraclea Mare dalla Laguna del Mort, si arriva in un altro mondo: quello dei nudisti. Una fila ininterrotta di capanne della quale non si riesce a vedere nemmeno la fine. Un mondo frequentato da migliaia di persone, provenienti da tutto il Veneto che qui in questi pochi metri di spiaggia trovano il paradiso della libertà e della trasgressione.
Singoli e voyeurismo.
La prima parte di spiaggia è frequentata soprattutto dagli amanti del naturismo. Qui si trovano giovani, adulti e anche uomini di una certa età che semplicemente si rilassano prendendo il sole come mamma li ha fatti. Sono gentili e aperti con tutti. Si organizzano semplicemente con degli asciugamani. Nella stessa zona ci sono anche i cosiddetti «voyeur» cioè guardoni che provano eccitazione nell’osservare le persone nude o intente in atti sessuali.
Zona gay e lesbiche.
Dopo i primi cento metri si iniziano a scorgere le prime capanne in legno e grossi rami. E’ il regno dei gay. Numerose le coppie omosessuali che cercano intimità nelle capanne. Vere e proprie alcove d’amore, costruite con cura e passione, di una grandezza media di tre metri per tre, attrezzate di lettini, frigoriferi e tavoli. Garantiscono riparo anche in caso di pioggia e naturalmente rimangono fisse per il giorno dopo.
Zona etero e scambi di coppia.
Nella parte finale delle gradinate fino alla spiaggia libera è la parte più affollata. Qui posteggiano le coppie eterosessuali. Si va dalle coppie più riservate e diffidenti che si nascondono se passa qualcuno a quelle esibizioniste che amano farsi vedere ed organizzano scambi tra coppie. Quella che per anni era conosciuta come l’isola felice per i gay ora si apre anche alle coppie. Lo scambismo è molto praticato e si consuma soprattutto di notte, dopo una giornata passata in compagnia tra un’alcova in legno e un’altra.
I segnali in codice.
Come nei veri e propri club privè. Anche nel villaggio turistico «fai da te» dei nudisti esistono dei messaggi in codice per le coppie e singoli che frequentano il posto per far capire al resto della tribù nudista se si gradisce compagnia o meno. Come raccontano i veterani del posto, se l’alzabandiera è uno slip rosso significa che l’alcova è al completo e si preferisce rimanere nella sua intimità sia in caso di coppie che di singoli. Se lo slip è verde significa via libera alle conoscenze, agli incontri più caldi e trasgressivi.
Momenti di nervosismo.
Per andare a curiosare alla Laguna del Mort, ci siamo finti frequentatori abituali. I nudisti di massima sono accoglienti, ma suscettibili se capiscono che lo scopo è diverso e tanto meno se c’è una macchina fotografica in bella vista. Tanto che ieri, durante il sopralluogo, una coppia eterosessuale ha tentato di strappare la macchina fotografica, tra offese e minacce, fino a tirare i capelli.
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