Laboratorio, via d'uscita da Berlusconi

VENEZIA
. L’accordo raggiunto a Venezia per aggregare a sostegno del candidato sindaco Giorgio Orsoni un vasto schieramento di forze che va da Rifondazione comunista all’Unione di Centro è anzitutto il prodotto delle capacità di Orsoni. Tuttavia, non avrebbe potuto realizzarsi se non esistessero altre due condizioni. La prima è la disponibilità di Casini che intende dimostrare, in particolare contribuendo alla eventuale sconfitta di Renato Brunetta, ministro nel Governo Berlusconi, di avere un pacchetto di voti che può essere decisivo in diverse situazioni italiane.


«Coalizione? Questa è una cooperativa di potere. Tutti insieme per continuare a non decidere». Renato Brunetta è a San Pietroburgo in visita di Stato. «Una città bellissima, fantastica», dice entusiasta al telefono, appena rientrato in albergo dopo un giro nel centro con la fidanzata Titti. Gli hanno mandato la rassegna stampa con i titoli dei giornali veneziani e la presentazione del candidato Orsoni. E Brunetta non ci sta. «Ma vogliono prendere in giro i veneziani? Orsoni è una persona che stimo, ma non ha uno straccio di programma, quella bozza non è degna di lui. Io nel bene e nel male ho detto delle cose, annunciato alcuni progetti, dato numeri. Lì non c’è niente. Solo la continuità del non decidere, o del decidere qualcosa solo dopo estenuanti trattative. Ha detto che vuole più poteri al sindaco. Ma chi glieli dà questi poteri? Ci vuole una legge, e la legge la fa il Parlamento, ci vuole accordo con Provincia e Regione». Paura dell’Udc? «Per carità. Voglio proprio vedere cosa faranno gli elettori dell’Udc. Questa alleanza è contronatura, non so cosa ci faccia Bergamo vicino a Caccia e Bonzio. Io ho proposto di togliere i petroli da Marghera, la chimica pericolosa e il cloro, di fare la sublagunare e il Quadrante di Tessera, ho detto che porterò qui miliardi e nuovi posti di lavoro. E loro?»


La campagna del ministro candidato riprenderà massiccia a partire da stasera, al suo rientro in Italia. Alessandro Danesin, con Michele Zuin responsabile della sua campagna elettorale, sta preparando nuove iniziative. E anche lui attacca l’Udc. «E’ un’operazione di potere, questo è evidente», dice, «l’alleanza con la sinistra non fa parte della storia dell’Udc. Hanno governato per anni con Berlusconi e la Lega, a Roma e nel Veneto. Casini e Follini sono stati vicepresidenti del Consiglio con Berlusconi. Anche Ugo Bergamo, consigliere del Csm, è stato eletto senatore con i voti del Pdl, se lo è già dimenticato? Comunque voglio fare una scommessa, anche se la controprova non ci sarà perché vinceremo noi: se vincesse Orsoni siamo proprio sicuri che non ci sarò nessuno di Rifondazione in giunta o alla testa delle aziende della città?

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