La Zaccariotto: «Nel Veneziano non applicheremo il verdetto»

. Critiche unanimi del mondo politico veneziano, seppure di tono e contenuti diversi a seconda dello schieramento, contro la sentenza della Corte di giustizia europea. «Questa vergognosa sentenza non troverà mai applicazione nelle nostre aule scolastiche» ha commentato la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto (Lega).

«Ci denuncino pure - aggiunge la presidente lanciando la sua sfida all’Europa - non la leggeremo neppure questa sentenza, e difenderemo sempre e comunque la nostra libertà e le nostre tradizioni dai burocrati di Strasburgo che pretendono il ripudio delle nostre origini cristiane». Non meno dura la reazione del deputato della Lega Nord, Corrado Callegari, che annuncia: «Saremo noi della Lega i nuovi crociati per la Chiesa cattolica contro questa sentenza vergognosa». Forza Nuova annuncia addirittura un «muro umano» contro «i dogmi iperlaicisti a casa nostra».

Il consigliere regionale Gianfranco Bettin (Verdi), ritiene che la sentenza della Corte europea contro i crocefissi nelle scuole italiane, sia una «imposizione su un argomento delicato come questo, che finirà per creare più problemi che soluzioni». Dalla Corte europea Bettin si aspettava «più elasticità e più rispetto di un simbolo così importante per la storia e le tradizioni religiose culturali di tutta Italia, come il crocefisso».

«Non è con le proibizioni che si difende la libertà di culto e la laicità dello Stato - conclude Bettin -, questo vale sia nel caso del divieto di esporre il crocefisso, sia in casi, accaduti in Veneto, in cui si proibisce la preghiera in moschee o in spazi appositamente affittati, agli immigrati di religione mussulmana». Anche per il consigliere regionale del Partito Democratico, Diego Bottacin, la sentenza anti-crocefisso «è l’esito di un laicismo del tutto astratto e illuminista che ha già fatto abbastanza danni in giro per il mondo e ha pure fallito nelle politiche di integrazione».