La Miroslawa si è diplomata

La ex ballerina polacca, accusata dell'omicidio dell'imprenditore Angelo Mazza, ha superato l'esame di stato che ha sostenuto in carcere. Ora vorrebbe proseguire gli studi in Teologia
VENEZIA. Katharina Miroslawa è stata promossa. Ora è tecnico dell’abbigliamento e della moda. Il diploma le sarà rilasciato dall’Istituto Ruzza di Padova. Soddisfatta del traguardo formativo raggiunto dalla carcerata la preside Luisa Tinti esclama: «Ce l’ha fatta lei e anche l’altra detenuta. Ogni percorso aiuta a crescere e lascia una traccia positiva sulla quale poi si lavora. A breve si terrà una conferenza stampa con tutti i soggetti competenti, compresa la direttrice del carcere femminile Gabriella Straffi».


Da anni Katharina Miroslawa, l’ex ballerina polacca, condannata a 21 anni di reclusione come mandante dell’omicidio dell’amante Carlo Mazza, desiderava diplomarsi. E, laddove il tempo gira in tondo sempre uguale a se stesso, Katharina ha studiato molto e con impegno. La preside dell’Istituto Ruzza commenta: «E’ una studentessa modello. Ha superato le prove preliminari per l’ammissione all’esame pubblico di maturità con una media vicina all’8».


In questi giorni ha sostenuto tutti gli esami: le prove scritte (italiano; disegno di un capo d’abbigliamento; matematica, inglese, modellistica) e la prova orale. Ora il suo sogno si è materializzato in un fax: «Esito positivo».


La preside Tinti spiega: «Glielo ha appena inviato la commissione d’esame». Ora La Miroslawa potrà coronare un altro sogno: iscriversi allo Studium Generale Marcianum, il polo accademico fondato nel 2004 dal patriarca di Venezia Angelo Scola e laurearsi in teologia. Chiusa dentro le porte blindate del carcere veneziano della Giudecca Katharina ha anche iniziato un percorso di fede, la conversione prima, il sacramento della cresima poi, ricevuto nel 2006 dal patriarca emerito Marco Cè.


La quarantaseienne Miroslawa continua a sognare. Ora il matrimonio. Per sposarsi con il fidanzato Leonardo Salvioli, un commerciante di auto che l’aiutò durante gli otto anni della latitanza, dovrà divorziare dal marito Witold Kielbasinski. Per questo si è rivolta a un legale. E’ l’avvocato veneziano Paola Nardini, specialista in diritto internazionale, che ieri da Berlino affermava: «Per l’aspetto civilistico la signora Miroslawa, che è cittadina tedesca, si è rivolta a me in quanto opero nel campo del diritto internazionale. Quindi, dovendo intraprendere un’azione civile di divorzio, che implica un’azione internazionale, mi ha chiesto se potevo assumere la sua difesa. Per l’aspetto penalistico mi ha chiesto di affrontare la questione della riduzione della pena e di eventuali misure sostitutive che, visto il passare del tempo, possono essere richieste».


L’avvocato prosegue: «La incontro già da qualche mese. Ho accettato di seguire questa signora perché ho avuto un’impressione assolutamente positiva per intelligenza e per spirito solare. Nei confronti della vita ha un atteggiamento positivo. E’ persona molto gradevole e di ottimo carattere».


La legale ripete: «Il suo atteggiamento positivo mi ha indotto ad assumere questo incarico e non ne assumo molti. Da anni assisto clientela tedesca. Per l’aspetto penale si affronterà subito la questione con il Tribunale di sorveglianza. La signora ha già avanzato direttamente alcune richieste, finora negate: la semilibertà o l’affidamento in prova a una struttura esterna. Adesso dai conteggi fatti i tempi sono maturi per affrontare la questione dal punto di vista tecnico/giudiziario».

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