La figlia di Trentin contro la Lega "Mio padre con voi non c’entra"
"Penosa". Così la famiglia di Silvio Trentin definisce la commemorazione del grande giurista antifascista svoltasi domenica mattina a Treviso

TREVISO
. «Per la nostra famiglia queste sono manifestazioni penose». Così Franca Trentin, figlia del grande giurista e antifascista veneziano Silvio, liquida la commemorazione federalista nella piazza di Treviso dedicata al padre, presenziata ieri dal sindaco leghista Gian Paolo Gobbo.
«Il federalismo di mio padre non ha nulla a che vedere con quello della Lega Nord». Durissima quindi è la reazione della novantenne Franca Trentin alla manifestazione che si è svolta ieri a Treviso. La donna è stata invitata alla deposizione della corona di alloro sotto la lapide in ricordo di Silvio Trentin nell’omonima piazza, ma ha deciso di declinare l’invito. Il motivo è semplice: alla famiglia Trentin non piace vedere declinata la figura dell’illustre capostipite a fini politici e soprattutto non apprezza l’interpretazione del pensiero federalista del padre data da Elio Franzin, responsabile del Centro studi sui federalismi «Silvio Trentin», già consigliere della Lega Nord a Padova, presente ieri alla cerimonia.
«A chiedermi di partecipare è stato proprio Franzin, il fondatore del centro studi sul federalismo che porta il nome di mio padre e che la mia famiglia non ha mai riconosciuto - racconta Franca Trentin - Mi manda sempre gli inviti, ma io non partecipo mai. Il federalismo di cui si parla in queste cerimonie è lontano anni luce da quello di mio padre».
Fra gli esponenti del Carroccio presenti ieri alla commemorazione c’erano il sindaco Gobbo, maestro di cerimonia, il segretario cittadino della Lega Enrico Chinellato, l’assessore alle Politiche familiari Mauro Michielon e il consigliere della Lega Sergio Novello. Dall’opposizione sono venuti ad assistere alla commemorazione il consigliere regionale del Pd Diego Bottacin e i consiglieri comunali Giancarlo Zuliani e Antonella Ticchetto (Pd). Fra i presenti anche il comandante della polizia locale Federica Franzoso e lo storico Ernesto Brunetta.
«Noi siamo qui soprattutto per far conoscere la biografia di Silvio Trentin ma anche per divulgare il suo pensiero federalista», ha detto Franzin nel corso della cerimonia. «E vogliamo farlo conoscere soprattutto ai giovani perché nella demolizione necessaria dell’attuale stato centralista, eredità del fascismo, e nella lunga marcia faticosa e difficile verso il federalismo avranno bisogno di studiare il pensiero di Trentin», continua lo studioso.
E ancora: «In Italia i pensatori, gli uomini politici federalisti non hanno mai avuto particolarmente facile. E probabilmente non avranno vita facile neanche nei prossimi anni». E mentre lo storico trevigiano Brunetta cerca di riportare il discorso storico su altri piani, il sindaco Gobbo plaude e precisa: «Questo non è un comizio politico». Salvo poi spiegare che «è grazie a personaggi come Trentin che alle imminenti elezioni regionali quasi tutti i candidati veneti parlano di federalismo». Proprio nel pomeriggio l’eco della cerimonia giunge alle orecchie di Franca Trentin. «Già nel passato abbiamo avuto modo di prendere le distanze da queste iniziative e lo abbiamo fatto anche oggi (ieri per chi legge, ndr) - spiega Franca - Per noi della famiglia questi sono fenomeni penosi».
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