LA FESTA DEL REDENTORE Fuochi spettacolari e tecnologia in laguna 110 mila persone

Il popolo delle barche in Bacino con il naso all’insù nel timore dei temporali previsti dal meteo. Il figlio della presidente Zaccariotto ha inaugurato il ponte votivo. Presenze a quota 110.000, da fuori Venezia 60.000 arrivi. Il ministro Bossi sul ferry San Nicolò, Maroni allo Stucky
Festa del Redentore
Festa del Redentore
VENEZIA.
A tenere con il fiato sospeso i veneziani per la festa del Redentore non sono stati solo i fuochi ma anche il meteo: in nottata erano infatti previsti temporali. Intanto, alle 19 di sabato, il patriarca e il sindaco hanno inaugurato il ponte votivo.


E’ stato il patriarca
Angelo Scola
che, prima di tagliare il nastro del ponte di barche che permette ai veneziani di raggiungere la chiesa del Redentore attraversando il canale, ha visto un bambino in prima fila e l’ha chiamato consegnandogli le forbici. «Tocca a te» ha detto e Giulio, 6 anni, figlio della presidente della Provincia
Francesca Zaccariotto
, l’ha fatto. C’erano anche il prefetto e il questore e, seppur in ritardo, è arrivato il soprintendente
Vittorio Sgarbi
.


«Sono emozionato, per me è stata la prima volta da sindaco» ha detto
Giorgio Orsoni
, parlando dai gradini della chiesa, aggiungendo che quella del Redentore è una festa della città, del popolo e religiosa. Quindi, ha alzato il vessillo di San Marco grazie al pilo e all’asta portabandiera restaurati recentemente.


Il patriarca ha benedetto i numerosi presenti, spiegando che «la benedizione è la tenera compagnia di Dio», infine ha sostenuto che «la fatica della crisi, dei mali sociali, dei bambini che hanno fame vanno posti ai piedi del Redentore, che ci fa compagnia con la sua croce, e impegnando la nostra libertà».


Al via, con gli scongiuri per la pioggia prevista, in serata i fuochi: lo spettacolo pirotecnico previsto quest’anno era quanto mai tecnologico con l’utilizzo di numerosi computer. Oltre 6000 i fuochi per uno degli spettacoli più famosi e invidiati al mondo, con scenario il bacino di San Marco.


Già nel tardo pomeriggio i parcheggi si stavano riempiendo con code per trovare parcheggio: alle 21 erano 60 mila gli arrivi in città stimati dai vigili, i tutti le presenze erano 110 mila. Impegnati numerosi agenti delle forze di polizia e di protezione civile per garantire un Redentore in sicurezza: sono stati oltre 70 i volontari impegnati partendo dal Parco San Giuliano.


Tra gli ospiti il leader della Lega
Umberto Bossi
. Con la famiglia il ministro delle Riforme è salito a bordo del ferry boat San Nicolò, mentre veniva suonato l’inno di San Marco. Ai numerosi ospiti padani destinato un catering di qualità con menù rigorosamente «venetista»: dalla pasta e fagioli alle sarde in saor. Il ministro degli Interni
Maroni
era invece dato al Molino Stucky.


Già nel primo pomeriggio i canali di Venezia si sono affollati di numerose barche con addobbi di vario tipo: per avere un posto in prima fila bisognava muoversi per tempo poiché il traffico acqueo in bacino era fitto. Diverse le imbarcazioni-discoteca noleggiate, con prezzi che variavano dai 50 ai 100 euro a testa per la serata, con completa fornitura di alcool e cibarie, assieme alla musica. Tutto completo e prenotato anche sulle rive della Giudecca, posto strategico per assistere ai fuochi.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia