La commissione bicamerale approva il federalismo regionale con l'astensione del Pd

Prima del voto (15 favorevoli e 4 contrari su 29 presenti) raggiunta l'intesa tra governo e Conferenza delle Regioni. Il governatore veneto Zaia: un risultato ottenuto grazie alla Lega Nord, a Bossi e Calderoli
Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni
Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni
ROMA. Il confronto è stato lungo e duro, le Regioni non si sono arrese e hanno ottenuto tutto quello che chiedevano. A partire dai 425 milioni che servono loro per finanziare il trasporto pubblico locale. E hanno quindi ribadito (dopo il sì di dicembre) il proprio parere favorevole al decreto attuativo sul federalismo fiscale regionale e i costi standard in sanità.


Il decreto passa con l'astensione del Pd.
Il provvedimento qualche ora dopo l'accordo governo-Regioni ha ottenuto il via libera della commissione bicamerale del Parlamento con quindici voti a favore (Pdl, Lega e Svp), quattro contrari (due dell'Udc, uno dell'Idv e uno di Fli) e l'astensione del Partito democratico (29 i presenti). Alla seduta finale della "bicameralina" erano presenti i ministri leghisti Umberto Bossi (Riforme) e Roberto Calderoli (Semplificazione).


Errani: "Rispettato l'accordo".
E' finito con una fumata bianca, oggi, il braccio di ferro che ha diviso governatori ed esecutivo per settimane. ''Ci sono le condizioni per affermare che il governo rispetta tutti i punti dell'accordo del 16 dicembre 2010, a partire dai 425 milioni di euro fuori dal Patto di stabilità per il trasporto pubblico locale'', ha affermato visibilmente soddisfatto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani.


Le novità del provvedimento.
Tra le altre novità, non scatterà dal 2011 ma dal 2013 la ''manovrabilità'' dell'addizionale regionale Irpef prevista dal decreto legislativo sul federalismo regionale; ci sarà la fiscalizzazione delle risorse per il trasporto pubblico locale a decorrere dal 2012, con conseguente soppressione dei trasferimenti statali alle Regioni relativi al trasporto pubblico locale; verranno istituiti, nel bilancio delle Regioni a statuto ordinario, due fondi, uno a favore dei Comuni, l'altro a favore delle Province e delle Città metropolitane, alimentati dal fondo perequativo dello Stato. In cambio le Regioni hanno garantito un maggiore impegno sul fronte degli ammortizzatori sociali in deroga per gli anni 2011-2012: la partecipazione del governo passa dal 70 al 60% e alla differenza le Regioni potranno compartecipare con una quota del Fondo sociale europeo.


Tutto ok per Lazio e Lombardia.
''Finalmente si conclude positivamente questa partita'', ha commentato la presidente del Lazio, Renata Polverini. ''La soluzione che avevo proposto è stata vincente'', ha detto l'assessore alle Finanze della Lombardia, Romano Colozzi, coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, riferendosi al fatto che l'accordo raggiunto oggi completa l'attuazione del cosiddetto "lodo Colozzi", che aveva permesso a governo e Regioni di trovare, il 16 dicembre scorso, una mediazione sul federalismo fiscale. Soddisfatto si dice il presidente del Consiglio lombardo, Davide Boni (Lega Nord).


Zaia alza bandiera della Lega Nord.
''Alla fine l'impegno delle Regioni è stato premiato e nel governo abbiamo trovato un interlocutore responsabile e attento come il ministro Calderoli''. E' il commento del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. ''In particolare l'intesa raggiunta sul finanziamento del trasporto pubblico locale - continua Zaia - conferma la bontà del lavoro svolto in questi mesi e che l'accordo di massima raggiunto nel dicembre scorso era credibile e attuabile''. ''Un altro traguardo raggiunto nel faticoso ma entusiasmante percorso verso la più completa riforma federalista dello Stato - ha concluso il presidente veneto - che ora sta camminando, e con soddisfazione, sulle gambe di molti, ma i cui passi decisivi sono stati fatti dalla Lega Nord e dai suoi ministri Bossi e Calderoli''.


La Puglia: "Testo migliorato ma il Sud non gioisce".
Molto più tiepido l'assessore al Federalismo della Regione Puglia, Maria Ida Dentamaro. ''Il decreto sul federalismo ha visto l'accoglimento di quasi tutti gli emendamenti proposti dalle Regioni - ha detto - è quindi migliore di come era stato scritto all'inizio, ma per il Sud non facciamo salti di gioia''.


Protestano Province e Comuni.
I risultati ottenuti dalle Regioni, peraltro, producono il risultato di sollevare le proteste di Province e Comuni. ''Un accordo che preveda la riduzione del taglio ai trasferimenti per le sole Regioni è del tutto impensabile. Il governo estenda da subito la misura anche a Province e Comuni'', ha chiesto il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. Sulla stessa linea il presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino: ''Se si vuole ridurre il taglio ai trasferimenti statali, questo deve valere nei confronti di tutti i livelli istituzionali della Repubblica''.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia