La Casta in Regione: prendono diecimila euro netti al mese
È quello che hanno percepito mediamente consiglieri regionali e assessori nel gennaio scorso. Bond e Bonfante guadagnano più del governatore. Bassi: «Ne do 2500 alla Lega». Ecco tutte le cifre
VENEZIA. Dato sensibile, delicato, piuttosto incazzoso lo stipendio. Il segreto meglio custodito in Italia, quello di cui è sconveniente parlare, che è un obbligo celare, e «quelle vulgarité» dirlo. Diciamo che nella hit parade dell'indiscreto, confessare la cifra guadagnata sta immediatamente sopra il cicciolino mio detto all'amante e l'ammettere che si va in giro con i calzini bucati. Qui a destra leggerete gli stipendi netti percepiti a gennaio di quest'anno dai nostri consiglieri e assessori regionali (mese grasso anche per loro), qualcuno li troverà esagerati, qualcuno congrui, altri si chiederanno perché così differenti stando tutti coloro che li prendono sugli stessi banchi a svolgere (grossomodo) l'identica mansione.
Scoprirete che il presidente Luca Zaia (9.770,20 euro) guadagna meno del capogruppo Pd Franco Bonfante (11.597,26 euro), che l'assessore Luca Coletto addirittura la metà di loro (4.481,46 euro) e che tutto si spiega e ha una ragione.
Resta il fatto che spiare la busta paga è rischioso, provoca reazioni scostanti e può far uscire di testa i nostri politici di prossimità regionale anche loro esposti all'esecrazione sociale, vieppiù inseguiti da pernacchi e ormai in piena sindrome da ipocondria politica tanto da vederci (qualcuno) il tentativo di abbattere la democrazia.
Particolarmente graditi quindi i vaffa, sano modo di evacuare il problema come quello con cui il capogruppo del Pdl Dario Bond accoglie la nostra sbirciata sul suo stipendio (10.503,99): «Ma mi faccia il favore, buona serata e buon lavoro, tanto scrivete quello che volete e alla fine il risultato è sempre lo stesso».
Voleva dire che a fare del qualunquismo sono capaci tutti e ha ragione. La questione è più complessa, c'è lo stipendio effettivo da consigliere (7.600 euro), a cui si aggiungono le indennità di funzione (chi ha più responsabilità prende di più) a cui si sommano i rimborsi chilometrici (chi sta più lontano e disagiato merita la tariffa Quattroruote).
Zaia, ad esempio (9.770,20 euro), sulle sue spalle grava la presidenza regionale che, per quando pesante, non equivarrà mai al rimborso auto che prenderebbe se abitasse, diciamo, a Belluno o nella Bassa Padovana. «E certo che è così, come potrebbe essere diversamente - spiega Franco Bonfante - Zaia viaggia con la macchina di servizio, mica si paga la benzina. Io sono vice presidente eppure ho rinunciato alla Bmw 3000 a disposizione».
Bonfante si spiega, Zaia si spiega, spiegato anche il popolare stipendio (4.481) di cui gode l'assessore Coletto (dipende dal fatto che non è consigliere, è assessore esterno), tutt'altra cosa è spiegare il panico che viene ad alcuni una volta costretti a parlar dei loro soldi. «Se siete convinti che siamo dei pagliacci e dei furfanti, allora mandateci a casa, arriverà qualcun altro al posto nostro» protesta Andrea Bassi, leghista di Bussolengo, sine ira, con cristiana rassegnazione, sapendo che non sarà capito quando racconta cosa fa degli 11.494,41 euro al mese, lui che si alza la mattina alle 6 e va dormire alle 2 di notte, che dà 2.500 euro al partito e si fa 140 chilometri al giorno 5 volte alla settimana. Paga l'aperitivo, paga le cene ai militanti e poi paga le tasse, alla fine cosa resta? «Alla fine mi restano 5 mila euro, possono sembrare tanti ma sono meno di quelli che guadagnavo prima. Non credo di esser scandaloso, faccio fino in fondo il mio dovere e quei soldi mi sembra di guadagnarmeli tutti».
Gennaro Marotta, Idv, (8.584,00 euro), mestrino, è il consigliere che incassa meno. Non usufruisce del rimborso auto, va in bus. Da solo si è sottoposto a ulteriori e volontarie privazioni, va da sé ha rinunciato al posto auto gratuito in piazzale Roma («ho calcolato, 30 mila euro per legislatura»), ma per nove mesi si è anche amputato di mille euro ogni mese per protestare contro il blocco di quattro leggi Idv depositate in commissione e mai esaminate.
Ecco che dei soldi guadagnati uno fa quello che vuole, spenderli o tenerli fa lo stesso, ma per un politico il miglior impiego del denaro sembra quello di non prenderlo affatto, rinunciarvi, rifiutarlo perché i soldi disdegnati sono quelli che più rendono in immagine e propaganda, e così vuol dire che siamo proprio messi male.
Tutti gli interpellati pregano di notare che la regione Veneto è l'unica che ha ridotto del 5% gli emolumenti ai consiglieri (4 milioni di euro in cinque anni), molti trovano furba e nient'altro la posizione di Zaia che vota per il dimezzamento dei consiglieri. L'assessore Elena Donazzan ha fatto notare che «60 consiglieri su una regione di quasi 5 milioni di abitanti ci stanno tutti, il Molise ne ha 40 con una popolazione non più grande di quella della provincia di Vicenza». Anche per Giuseppe Bortolussi «è un buon equilibrio».
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