Jesolo, linea dura contro gli ambulanti"Multe anche per chi acquista fiori"

il sindaco Francesco Calzavara annuncia altre misure durissime dopo il caso della turista austriaca multata di 1000 euro per aver acquistato un borsellino finto Vuitton da un vu’ cumprà. Ma gli albergatori della zona si scusano con lei e la cercano: "Pagheremo noi la multa"
Un ambulante in spiaggia
Un ambulante in spiaggia
JESOLO.
Dopo la multa da mille euro a una turista austriaca che ha acquistato da un vu’ cumprà, il sindaco Francesco Calzavara annuncia altre misure durissime contro questa volta contro i venditori abusivi di rose.


Insomma c’è tolleranza zero in questo primo scorcio di stagione a Jesolo. Intanto gli albergatori si scusano con la sessantacinquenne turista austriaca Ursula Corel, di Vienna, multata per mille euro dopo che ha acquistato da un senegalese un borsellino finto Vuitton da 7 euro. La stanno cercando per le scuse ufficiali, mentre assieme all’associazione commercianti stanno considerando di raccogliere i soldi per pagarle la sanzione.


Ma Calzavara non solo non si dà per vinto ma è pronto addirittura ad inasprire le sanzioni e dopo i vu’ cumprà ora punta il dito contro gli immigrati che vendono illegalmente fiori. "La multa alla bagnante - spiega - non è stato un intervento a spot ma dà attuazione ai contenuti dell’ordinanza municipale già predisposta nel 2008 e nel 2009. Abbiamo scelto di multare chi acquista merce dai venditori ambulanti abusivi, perchè siamo convinti che se la domanda diminuisce cala l’offerta. Penso che molti degli immigrati che ogni fine settimana calano sulle nostre spiagge sono persone che hanno perso il lavoro in qualche azienda del nordest a causa della crisi economica e che si sono inventati questa seconda attività per sopravvivere".


Il sindaco ritiene vi possa essere una regia dietro l’aumentata presenza di ambulanti irregolari sulla battigia, e ora si prepara ad una nuova guerra contro i venditori di rose e fiori nei locali assieme all’assessore alla sicurezza Andrea Boccato che sta preparando la campagna informativa con depliant e brochure: "Gli extracomunitari sono ridotti in schiavitù, dobbiamo fermare questo fenomeno".


Il presidente dell’Aja, Massimiliano Schiavon, sta cercando di contattare la turista austriaca, e non è convinto del modo così pesante in cui è stata punita. "Ci voleva più comunicazione - spiega - qui il Comune è in difetto. Comprendiamo l’ordinanza ed il fatto che la legge punisce chi acquista dagli abusivi la merce contraffatta, ma ci voleva un’adeguata campagna informativa che non c’è stata. Mi scuso con la turista austriaca che sicuramente non conosceva l’ordinanza, ma adesso discuteremo anche con i commercianti per vedere se sia possibile parlarle e pagare per lei la sanzione".


Il presidente mandamentale della Confcommercio, Angelo Faloppa, è sulla stessa linea. "L’informazione ci voleva - dice - ma è altrettanto vero che la gente dovrebbe sapere che è illecito acquistare merce con griffe false. Ci sono tanti controlli ai commercianti regolari che pagano le tasse e mille balzelli, non altrettanto possiamo dire nei confronti degli extracomunitari che fanno una concorrenza sleale".


Anche se proprio pochi giorni fa, in un blitz della Finanza, è stata trovata merce contraffatta in vendita in alcuni negozi in via Bafile gestiti da italiani. Quindi è un fenomeno molto diffuso, ma i controlli di polizia municipale e polizia provinciale invece si concentrano solo sugli extracomunitari.

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