Jesolo intitola a Veronesi il Lungomare delle Stelle
La scelta in discontinuità con la tradizione che vedeva il tratto di mare dedicato a personalità dello spettacolo

Umberto Veronesi
JESOLO.
Una nuova stella brilla nel firmamento di Jesolo. Da ieri il lungomare di piazza Mazzini è intitolato al professor Umberto Veronesi, uomo di scienza, oncologo di fama internazionale, simbolo della lotta contro il cancro. Una scelta che ha voluto porsi in netta discontinuità con la tradizione jesolana che vedeva il «Lungomare delle stelle» dedicato a personalità dello spettacolo. Ma il magnetismo e il profondo rispetto di cui gode il professor Veronesi a livello internazionale hanno dissipato ogni dubbio.
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Accolto ieri mattina nella cornice dell’hotel Excelsior di piazza Mazzini, Veronesi è arrivato con la moglie, ricevuto dalle autorità e da tanti turisti che sulla spiaggia hanno assistito alla cerimonia del calco delle mani che precede la scopertura della targa a lui dedicata. A dargli il benvenuto, il presidente dell’ambito turistico Michele Saramin assieme al sindaco Francesco Calzavara. Emozione vera davanti a questo luminare della ricerca scientifica che nella sua carriera ha conseguito 11 lauree honoris causa e un’infinità di riconoscimenti tanto da essere uno dei candidati al prossimo Nobel per la medicina. Una vita dedicata alla lotta contro i tumori, in particolare quelli al seno che oggi possono essere curati anche senza l’asportazione della mammella con terapie meno traumatiche dal punto di vista fisico e psicologico. Il corteo delle «donne in rosa», salpato da Cavallino, è sbarcato sulla spiaggia, scortato dai campioni Sandra Truccolo e Daniele Scarpa, quindi dalla Capitaneria di porto.
Un omaggio a Veronesi che ha salutato le sue «ragazze» che sono riuscite ad uscire dall’incubo del cancro. «Oggi il tumore si può curare - ha scandito il professore, accompagnato dal testimonial della giornata, Alessandro Cecchi Paone - e gli studi sul Dna consentiranno di ottenere risultati sempre più importanti nella ricerca. Resta il fatto che la scienza e la ricerca necessitano di sostegno. Oggi, grazie anche a queste iniziative, un prezioso aiuto sta arrivando. Ci sono Paesi come la Cina che ogni anno sfornano 1 milione di laureati in materie scientifiche e l’Italia deve impegnarsi per essere al passo con gli altri Paesi del mondo». Quest’anno le associazioni di categoria hanno staccato un assegno da 26 mila euro da devolvere alla lotta contro il cancro che ha in Veronesi il primo alfiere. Il presidente Veneto dell’Airc, Vittorio Coin, assieme al rappresentante locale Valentino Lucchetta, hanno inoltre ricordato che sarà istituita una borsa di studio biennale per la ricerca. Poi i doni a Veronesi. Una quadro del maestro Sergio Archiutti e un’opera in vetro di Murano del maestro Alessandro Mandruzzato. «Ho avuto casa per vent’anni a Venezia - ha ricordato ancora Veronesi - questa zona la sento un po’ come casa mia e conosco bene anche Jesolo. Per questo sono molto emozionato, io che ho sempre amato il mare, nel sapere che un tratto di questa spiaggia è stato dedicato proprio a me».
La fanfara dei bersaglieri ha accompagnato la mattinata sul lungomare, mentre lo spettacolo serale si è spostato in piazza Milano con le cantanti Paola e Chiara e un bagno di folla a salutare commossa Umberto Veronesi.
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