A Jesolo l’hotel Lorenz diventa condominio, la decisione dopo la crisi: «Non avevamo scelta»

Buscato (ex albergo Lorenz) racconta la sua esperienza di albergatore. Con lo svincolo la sua struttura ora potrà diventare un condominio

Giovanni Cagnassi
Sandro Buscato con R. Dal Cin
Sandro Buscato con R. Dal Cin

«Non avevamo scelta, abbiamo provato di tutto, ma era impossibile tenere aperto un piccolo albergo al lido di Jesolo di questi tempi».

Sandro Buscato, che con la famiglia è titolare dell’ormai ex hotel Lorenz – 31 camere in via Aquileia, vicino a piazza Brescia, a Jesolo – è nella lista dei 27 alberghi che hanno ottenuto lo svincolo alberghiero. Ora potranno realizzare appartamenti in un edificio di 6 o 7 piani a seconda dell’investimento previsto.

La famiglia storica dei Buscato, albergatori e anche ristoratori, hanno ancora i conosciuti ristoranti da Mario e cucina Moreno che sono tra i locali più frequentati al lido. «Noi prima di fare questo passo dello svincolo alberghiero», spiega Sandro Buscato dal suo ristorante, cucina Moreno, «ci siamo bene informati per decidere se andare avanti e magari investire su una ristrutturazione. E abbiamo stilato uno studio, appoggiandoci a un’agenzia di consulenza specializzata in investimenti e progetti finanziari nel turismo.

Proprio loro ci hanno confermato che investire 1 milione o 1 milione e mezzo per una ristrutturazione non aveva alcun senso. La posizione, non frontemare, i parcheggi mai a sufficienza, le modeste dimensioni, non giocavano a nostro favore».

«Fino all’ultimo abbiamo chiesto al Comune di aiutarci, con una qualche formula. Ad esempio poter fare da garante per gli investimenti». L’hotel Lorenz era una struttura ricettiva realizzata nel 1967, che è stata di proprietà del celebre tenore Mario del Monaco e poi di varie famiglie prima dei Buscato.

Un hotel conosciuto anche per la cucina. Uno dei primi a proporre menù turistici e di lavoro a pranzo con la formula “all you can it”. «Ci dispiace aver perso la strada alberghiera», conclude con nostalgia Sandro, «ma era davvero impossibile. I costi non valevano lo sforzo da affrontare. Non abbiamo ancora fatto nulla, non ci sono progetti. Abbiamo solo ottenuto lo svincolo, ma anche le trasformazioni in appartamenti comporteranno dei costi. Il Comune chiede opere pubbliche di notevole importo, rifacimenti di strade e marciapiedi e quindi ci saranno comunque altri sforzi da sostenere».

Il presidente di Confapi Turismo nazionale, Roberto Dal Cin, concorda sulle scelte di questi albergatori: «Non avevano molta scelta, oggi un albergo di meno di 50 camere fatica a stare sul mercato. Allora può avere un senso la trasformazione in appartamenti, ma il Comune deve fare in modo che siano residenziali. Questa sarebbe la strada giusta da intraprendere, quindi evitare che siano speculazione, appartamenti turistici comprati e poi tenuti chiusi per mesi. Dovrebbero accogliere, invece, nuovi residenti stabili in una città in crescita e con servizi tutto l’anno».

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