Infracom, passa l'addio di Reboni

Il Cda accetta le dimissioni del presidente, interim al vice Pellizzari Futuro ancora in sospeso tra vendita e rilancio. Semestrale negativa
 VERONA.
Roberto Reboni lascia la presidenza di Infracom. Il consiglio di amministrazione della società di IfoRmation Tecnology dell'autostrada Brescia-Padova ha accettato ieri le sue dimissioni, insieme a quelle presentate dal consigliere e dal sindaco che avevano deciso di lasciare la società. Nulla è stato stabilito su chi andrà al loro posto. L'interim della presidenza sarà preso dal vice, Andrea Pellizzari, mentre l'operatività resta nelle mani dell'amministratore delegato Massimo Lippi, nominato un anno fa.  Con la partenza di Reboni, che è stato uno dei protagonisti negli ultimi anni del lungo processo di ristrutturazione della società, si chiude una fase che non cancella il momento delicato che vive Infracom. Il consiglio di amministrazione, che ha approvato la relazione semestrale che doveva essere presentata alle banche, ha preso atto dei dati difficili di quest'anno che va peggio dell'anno scorso, risentendo anche delle incertezze che gravano sul futuro della società. Incertezze finanziarie ma anche strategiche visto che i soci debbono decidere quale futuro dare alla società e tempi e modi di un nuovo piano che ne ridefinisca l'ambito di business, ridimensionandone l'impegno e cedendo una quota delle partecipazioni.  Non si sa in che tempi queste decisioni verranno prese dai soci che tra l'altro debbono anche stabilire se prendere atto della svalutazione della partecipazione e quindi delle minusvalenze nei loro bilanci. Sono in parte queste incertezze che hanno spinto Reboni a lasciare il vertice con dichiarazioni anche polemiche nei confronti della lentezza nel decidere il futuro di Infracom da parte dei soci.  Reboni aveva forse sperato in un ripensamento e in una soluzione che facesse chiarezza sul futuro. Ma Rino Mario Gambari, banche e i soci della Brescia-Padova hanno deciso di accettare le sue dimissioni e hanno scelto di procedere ad un cambiamento legato anche alla definizione di un piano di ristrutturazione della società.  Il nuovo presidente sarà scelto anche in base al futuro della società che i soci definiranno. Se la scelta sarà quella di cedere il controllo, infatti, il profilo del presidente sarà diverso da quello da identificare in caso di rilancio. (r.e.)

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