Industriali di Rovigo in marcia contro la crisi

Unindustria chiama a raccolta categorie economiche e forze sociali
Gian Michele Gambato presidente di Unindustria Rovigo
Gian Michele Gambato presidente di Unindustria Rovigo
ROVIGO. A maggio ci hanno provato gli industriali di Treviso. Fra dieci giorni - a scendere in piazza per manifestare contro la crisi, l'immobilismo della politica e la ripresa che non c'è - saranno non soltanto gli industriali ma tutte le categorie economiche e sociali del Polesine.
Sindacati compresi.


Il presidente di Unindustria Rovigo Gian Michele Gambato ha lavorato di fino per evitare questo tipo di incidenti diplomatici e dare all'iniziativa, in programma per sabato 15 ottobre in centro a Rovigo, il respiro più ampio possibile. Gambato ha convocato tutte le associazioni di categoria, dagli imprenditori agli artigiani, passando per il mondo agricolo e la triade sindacale, intorno al tema dell' «attuale e perdurante crisi».


Bando ai riferimenti di cose buone fatte (vedi il riconoscimento dello stato di crisi industriale complessa per il Polesine per cui si sono sprecati i ringraziamenti alla Regione) e di cose che invece non vanno (vedi l'invito a «svegliarsi» rivolto alla politica locale). Oggi l'invito che riecheggia da via Casalini è quello di unirsi in un fronte comune. Si tenta di far arrivare un sussulto, un fremito dalla provincia che si sente la Cenerentola del Veneto e che più di altre sta pagando lo scotto della paralisi economica. Il mondo del lavoro del Polesine vuole dare uno scossone alla classe politica, agli amministratori e ai governanti dal primo all'ultimo. E vuole farlo a mani libere, senza riferimenti a partiti e schieramenti. Il fatto è che l'economia non va e la fine del tunnel non si vede.


A maggio, quando hanno marciato gli industriali di Treviso, si poteva ancora sperare nelle imminenti manovre economiche estive del governo per rilanciare la crescita. Oggi lo scenario è diverso. Le manovre ci sono state, ma nessuno, industriali per primi, vi intravedono elementi che possano alimentare la ripresa. Dall'Europa e dalle agenzie internazionali arriva una bocciatura dietro l'altra. Lo sconforto aumenta e la preoccupazione è tanta, mentre la fiducia verso le istituzioni è ormai un cane che ha perso il padrone. Gambato propone la marcia silenziosa a sostegno del lavoro. E allora, anche a Rovigo, «Marchons, marchons enfants de la Patrie».

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