Il popolo web trasloca all’Arsenale
Più di mille adesioni al barCamp, non basta il Lazzaretto vecchio
Sono molti i cervelli della Rete che hanno risposto «presente» alla convocazione del Comune per animare il barCamp del 23-25 ottobre: oltre un migliaio. Troppi per l’isola del Lazzareto vecchio. Così, il raduno nazionale di webmaster, comunicatori, imprenditori, blogger, comunity, ninghisti chiamati a Venezia per discutere di innovazione - e, magari, farla in laguna - traslocherà all’Arsenale.
Gruppi di confronto sull’economia digitale, nuove applicazioni per Facebook, Venezia capitale della cultura, letteratura in rete: di questo ed altro si discuterà all’Arsenale. Il calendario viene costruito di giorno in giorno in rete, attraverso le idee dei partecipanti. «Come presidente dell’associazione che rappresenta chi lavora nel Web e come co-organizzatore dell’evento», dice Roberto Scano, webmaster lidense, «mi fa piacere che a Venezia finalmente si inizino a concretizzare le nuove possibilità di sviluppo economico incentrate sull’uso della rete e sulle nuove forme di comunicazione, staccandosi dal classico concetto di Venezia città da vedere». «L’obiettivo», «è portare qui, ogni anno, quanti operano quotidianamente nella rete, per coinvolgerli in tavoli che possano far crescere sia i servizi presenti nel web sia idee da applicare nella realtà veneziana. Per noi di IWA è un sogno che diventa realtà: portare Venezia il centro dell’innovazione, i migliori cervelli della rete».
«Adesioni continuano ad arrivare anche dall’estero oltre ogni previsione», commenta soddisfatto il vicesindaco Michele Vianello, «il popolo della Rete trasformerà le antiche Tese dell’Arsenale in un luogo virtuale: dalla navigazione delle galee a quella in Internet. Sarà anche l’occasione per infrastrutturare con la rete gli spazi che diedero vita ai fasti della Serenissima». Le aspettative sono molte. «Venezia per uscire dalla crisi di idee prodotta dalla monocultura turistica deve appoggiarsi ad un sostegno produttivo diversificato, che riporti in città nuovi abitanti: quel ceto medio che trova normale vivere e mettere su famiglia in una città straordinaria», sottolinea Andrea Casadei, imprenditore e tra gli organizzatori del barcamp, insieme a Gigi Cogo, «l’innovazione è un’opportunità di crescita per la Venezia del futuro: software e modelli d’uso, senza bisogno di fabbriche e trasporti pesanti, come - ad esempio - il connubio tra innovazione tecnologica ed arte. Inoltre, Venezia oggi è un modello nella capacità di generare tribù digitali: una nuova frontiera per fare politica attiva, nella governance della città».
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