Il don confessa durante il mercato: «Così posso avvicinarmi a più persone»

Don Amort è sacerdote penitenziere della Diocesi di Vittorio Veneto. Segue le bancarelle di piazza in piazza nelle diverse località e apre le chiese più vicine per ascoltare i peccatori

Francesco Dal Mas
Dei sacerdoti fanno le confessioni in una piazza
Dei sacerdoti fanno le confessioni in una piazza

Ha 81 anni, è in pensione, ma continua nel suo impegno. Fa il penitenziere della diocesi di Vittorio Veneto. In altri termini: confessa. La particolarità sta nel fatto che non lo fa solo nella cattedrale a Ceneda, come richiederebbe il suo ruolo. Bensì passando da un mercato all’altro.

Attende i clienti delle bancarelle, con al braccio ancora la borsa della spesa, nei confessionali delle chiese più vicine: a Vittorio Veneto, a Conegliano (San Rocco), a Pieve di Soligo e a Oderzo, nelle rispettive cattedrali.

È monsignor Pier Amort, canonico della cattedrale, per decenni parroco a san Vendemiano. «Ben volentieri ho proseguito sulla strada intrapresa dal mio predecessore, il compianto don Roberto Battistin», sottolinea don Pier. «Ogni settimana confesso nelle tre chiese in occasione dei mercati cittadini: il mercoledì a Oderzo, il venerdì a San Rocco e il sabato a Pieve. Oltre che in Cattedrale, a Ceneda (il mercoledì e il sabato dalle 15 alle 17). In questo modo le persone dei paesi vicini, che si spostano per il mercato, hanno anche l’opportunità di confessarsi».

Opportunità colta da molti, in particolar modo a Pieve dove ogni sabato confessa per tutta la mattina ininterrottamente. Per il mercato del lunedì, a Serravalle di Vittorio Veneto, altri sono i preti che attendono i peccatori nel Duomo. Ma siccome don Amort non conosce riposto, ecco che su appuntamento, riceve anche alla casa del clero a Ceneda.

Le situazioni di maggiore sofferenza? Segreto confessionale, monsignor Amort si limita a dire che «riguardano le incomprensioni familiari. E poi molti genitori e nonni manifestano il loro dolore per l’allontanamento di figli e nipoti dalla chiesa».

Il vescovo Corrado Pizziolo gli ha affidato un incarico davvero particolare. «Il penitenziere», spiega don Amort, «è nominato dal vescovo e ha la facoltà di affrontare quei casi di norma sottratti alla competenza dei sacerdoti e riservati al vescovo. Non sono tanti; confesso, invece, molte persone che desiderano avvicinarsi ordinariamente al sacramento della riconciliazione. Vengono persone di tutte le età. Certo, c’è una fetta di anziani, ma poi anche giovani. Qualcuno cerca anche un accompagnamento spirituale per fare chiarezza nella propria vita».

Il settimanale della diocesi, l’Azione, lo presenta come «uno degli oltre 32mila sacerdoti che quotidianamente in Italia portano aiuto e speranza. La loro presenza è resa possibile anche dalle offerte dei fedeli». 

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