Il Dalai Lama arriva a Ca' Farsetti e il vicesindaco prende le distanze
Il capo religioso sbarca in laguna: prima in Municipio poi si recherà alla Biblioteca Marciana dove il mappamondo di frà Mauro rappresenta già un Tibet del tutto libero e autonomo dalla Cina

Tutto è pronto per la visita di Sua Santità il Dalai Lama in laguna, ma a Ca’ Farsetti continuano le polemiche politiche anche all’interno della stessa giunta, tra chi mette al primo posto gli interessi economici della città, ritenendo che la visita della massima autorità spirituale del buddismo possa causare perdite alle tasche dei veneziani a causa di possibili boicottaggi cinesi. Altri, invece, mettono al primo posto la difesa dei diritti civili e di autodeterminazione dei popoli e la solidarietà con loro.
Tenzin Gyatso, il Dalai Lama, arriverà da Roma, dopo la visita nella capitale, domani in barca intorno alle ore 8.45 a Palazzo Sant’Angelo, l’albergo sul Canal Grande di fronte a San Tomà, decorato per l’occasione con simboli tibetani, dove farà una breve sosta. A dargli il benvenuto sulla fondamenta ci saranno un centinaio di supporter veneziani e delle comunità tibetane in Italia. La cerimonia di benvenuto sarà breve perchè alle ore 9 il Dalai Lama è atteso dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, all’ingresso d’onore di Cà Farsetti. Dopo un breve incontro privato con il primo cittadino, Sua Santità sarà ospite d’onore del Consiglio comunale durante una seduta straordinaria in cui il sindaco gli conferirà la cittadinanza onoraria. La cerimonia terminerà intorno alle 10: sono previsti un discorso di benvenuto del presidente del Consiglio comunale Renato Boraso e del sindaco e uno di ringraziamento del Dalai Lama (in tibetano con traduzione in italiano).
Alle ore 10.20 Sua Santità sarà accolta dalla direttrice della Biblioteca Marciana, Maria Letizia Sebastiani, per la cerimonia conclusiva della sua visita a Venezia. La direttrice illustrerà il celebre mappamondo di Frà Mauro, che risale al 1460, in cui il Tibet è raffigurato come entità autonoma; il Dalai Lama farà quindi il suo ingresso nella Sala del Sansovino. A rendergli omaggio saranno ammessi un centinaio di invitati del Comitato d’Onore e del Consiglio Regionale Veneto. L’assessore comunale alle Relazioni internazionali e alla Pace, Luana Zanella, introdurrà il testamento di Marco Polo, che verrà esposto al centro della sala in una teca di vetro; Michele Bortoluzzi del Comitato d’Onore leggerà quindi un brano, tratto da «Il Milione», in cui il celebre viaggiatore veneziano descrive il suo arrivo nell’altipiano del «Tebet» che, pur essendo vicino all’impero del Gran Khan aveva una sua lingua e moneta, nonchè tradizioni diverse già in quell’epoca (fine XIII secolo).
A prendere le distanze dalla visita sono stati prima l’assessore Laura Fincato, quindi il vicesindaco Michele Vianello. «Sono d’accordo con Laura Fincato - ha spiegato Vianello - sarebbe stato più accorto tener conto delle implicazioni che questo atto protrebbe avere soprattutto nei rapporti con la Cina e la città gemellata di Suzhou». «La solidarietà al popolo tibetano è assolutamente dovuta ma c’è un piccolo particolare: Venezia sta lavorando per l’Expo di Shangai del 2010». E poi il vicesindaco è preoccupato per i riflessi che la visita del Dalai Lama potrebbe avere sulla sua nuova creatura, «Venice Connected»: teme che venga ritirata la collaborazione cinese a questa operazione.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video