Il carrello della spesa è tra i più cari d’Italia

Ogni anno una famiglia spende in media 3.832 euro. Sesto posto in classifica, ad aprile aumenti oltre l’inflazione
La spesa più conveniente la si fa a Napoli, quella più cara a Rimini. Venezia è al sesto posto a livello nazionale, seconda città veneta, dopo Treviso, della speciale classifica sulle città più costose d’Italia redatta dal «Sole 24 ore». Fare la spesa a Venezia costa per una famiglia, in media, 3.832 euro l’anno. E i prezzi continuano a salire. Ad aprile, rispetto a marzo 2009, l’indice dei prezzi è salito dello 0,4 per cento. Il dato nazionale si è fermato allo 0,3 per cento. La differenza rispetto all’anno precedente è doppia (0,8%), meno però dell’1,3 per cento annuo dell’inflazione in Italia.


Per fare la spesa in un anno dobbiamo tirar fuori dal portafoglio quasi 4 mila euro, per l’esattezza 3.832 euro l’anno in media. Tanto pesa il carrello della spesa dei veneziani per l’acquisto di prodotti alimentari di uso comune: dal pane al latte, dalla pasta di semola di grano duro al riso, passando per i pelati, il parmigiano reggiano, fino all’acqua minerale, al prosciutto cotto e l’immancabile caffè.


Un paniere di 20 prodotti alimentari è la base della rilevazione del «Sole 24 Ore» che riconferma Venezia, città turistica per eccellenza, tra le piazze più care d’Italia. La spesa più costosa è quella di Rimini con 4.127 euro, quella più economica la si fa a Napoli (3.043 euro). Venezia si ritrova al sesto posto della speciale classifica, preceduta da un’altra città veneta, Treviso. dove la spesa annua arriva a costare 3.840 euro. Più care, oltre alla capolista Rimini, città come Ferrara, Aosta, Bolzano. Guardando al Veneto. le altre province se la passano meglio di Venezia. Dai dati del quotidiano economico che ha elaborato la ricerca su dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico, Padova è al 28º posto (3.568 euro), Belluno al trentesimo (3.564 euro), Vicenza al trentacinquesimo (3.487 euro) e Rovigo al 48º (3.239 euro) su un totale di 57 città analizzate (manca Verona).


Fare la spesa a Venezia continua quindi ad incidere non poco sul portafoglio dei cittadini. E questo lo si vede anche dai dati del Servizio statistica del Comune di Venezia. Ad aprile i prezzi al consumo sono saliti dello 0,4% su base mensile e dello 0,8% su base annua. Rispetto ai dati Istat sull’inflazione cresciuta a livello nazionale dell’1,3%, i prezzi al consumo sono cresciuti su base mensile dello 0,3%. Quindi a Venezia il mese di aprile ha visto un leggero incremento dei prezzi rispetto al dato nazionale. Su base annua i prodotti alimentari e le bevande analcoliche hanno subito un incremento del 2,6%; le bevande alcoliche e i tabacchi sono cresciuti del 5,3%; leggeri rincari anche per abbigliamento e calzature (più 0,2%), abitazioni, acqua e energia (+ 0,2), articoli e servizi per la casa (+ 1,5%) e gli spettacoli e la cultura (+ 1,3%) e l’istruzione (+ 2,3%).


In calo i servizi per la salute, i trasporti (-2,6%), comunicazioni (-1,3%). Alcuni prodotti in particolare hanno subito il mese scorso degli incrementi significativi: come i pomodori da sugo il cui costo è salito del 28,3%; le banane sono salite del 7,2% e le cipolle del 5,9% mentre per le patate l’incremento è stato del 4,2%. In aumento del 2,3% i filetti di platessa congelati mentre cala del 2,2% il costo del latte a lunga conservazione.

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