Il Carnevale di Venezia approda nel Metaverso: un avatar per Colombina in maschera

Ecco la versione virtuale della festa. Il sindaco Brugnaro: «Scommettiamo sul futuro e sulle nuove generazioni»

Manuela Pivato
La presentazione del Venice Virtual Carnival pronto a sbarcare nel Metaverso
La presentazione del Venice Virtual Carnival pronto a sbarcare nel Metaverso

Il Carnevale di Venezia sbarca nel Metaverso, lì dove non c’è la cartapesta delle maschere né l’uvetta delle frittelle, dove non si batteranno i denti al freddo di febbraio né si starà pigiati nella calca delle calli, ma dove - evidentemente - c’è molta aria di futuro.

Nonostante il flop del Metaverso di Mark Zuckerberg, la realtà virtuale che tanto piace ai giovanissimi accoglierà la festa veneziana la quale, archiviato forse per sempre il concretissimo urlo di strizza dell’Angelo in picchiata dal campanile di San Marco, si diletterà con i pixel e i bit degli avatar.

Per la prima volta il Carnevale - dal 4 al 21 febbraio - si sposterà anche sulle principali piattaforme social, di gioco e metaversi, con le maschere tipiche della tradizione (come Colombina, Pantalone, la Bauta, il Medico della Peste, la Fenice e la maschera creata per l’occasione “Original Sign” su idea del direttore Massimo Checchetto) ricreate in chiave contemporanea.

L’iniziativa

Presentata lunedì 30 gennaio nella Casa di The Human Safety Net alle Procuratie Vecchie dal sindaco Luigi Brugnaro, da Matteo Bonente, partner di PwC Italia, e da Alberto Bozzo, direttore Sviluppo mercati di Vela spa, l’iniziativa vuole investire nelle nuove generazioni, quelle già frequentano il metaverso come il cortile di casa, ma provare a coinvolgere anche coloro che non disdegnano le novità tecnologiche.

Oggi tocca al Carnevale, domani chissà, magari l’intero territorio, come ha annunciato il sindaco Luigi Brugnaro. «Venezia ha sempre rischiato nel tempo, ha fatto grandi conquiste e scoperte: Come i grandi esploratori del passato, adesso dobbiamo esplorare altri mondi, come ad esempio la digitalizzazione delle opere d’arte. Stiamo pensando anche a un progetto che consenta di raccontare e ricostruire la storia di tutta la Città Metropolitana nel Metaverso. Futuro e passato insieme, per spiegare al mondo intero com’è nata Venezia, raccontarla attraverso le storie che furono, i luoghi e il tempo. Pensiamo a percorsi culturali per avvicinare le nuove generazioni e raccontare loro la "più antica città del futuro", in un ambito virtuale che ha come punto di forza la partecipazione e il coinvolgimento».

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Le maschere

Sei i filtri Instagram che rappresentano altrettante maschere a disposizione degli avatar. Grazie a un team di professionisti digital composto da figure sconosciute ai più più quali i metaverse strategist, i 3D artist, i creativi e technology experts, PwC Italia ha reinterpretato in chiave digitale i costumi della tradizione per traghettare il Carnevale dietro lo schermo del computer.

I ragazzi della generazione Z, ma non solo loro, potranno liberare l’avatar che c’è in loro condividendola su Instagram, giocando con Roblox o visitando un Metaverso ognuno con il suo alter ego digitale costruito con Ready Player Me.

«Venice Virtual Carnival nasce dall’idea di poter impersonificare le maschere tipiche del Carnevale di Venezia attraverso la propria identità digitale o avatar» ha spiegato Matteo Bonente «Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione le nostre competenze per dare una dimensione ulteriore al Carnevale Veneziano che ben si presta alla fruizione anche nei nuovi mondi virtuali».

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