Il Bosco cresce, città sempre più verde
La presidente Toniolo: "Servono piste ciclabili, parcheggi e un centro visitatori"
MESTRE.
Mestre diventa sempre più verde. Fino a cinque anni fa, data in cui nasce ufficialmente l'istituzione per il Bosco di Mestre - nel 2008 trasformatasi in Bosco e Grandi Parchi - il polmone verde cittadino era un grande e bellissimo sogno su carta, nato da un'idea lungimirante, quella del compianto prosindaco Gaetano Zorzetto. Oggi il Bosco di Mestre è una realtà che giorno dopo giorno cresce. A segnare lo spartiacque tra utopia e realtà, la data del 30 settembre 2007, giorno in cui l'ex sindaco Massimo Cacciari, ha tagliato il nastro del Bosco dedicato ad Adolfo Ottolenghi, rabbino di Venezia ucciso ad Auschwitz nel 1944, nel cuore delle aree Querini. Lo scoglio da superare è quello di far sì che i mestrini si approprino del bosco come dei parchi, imparino ad amarlo ed a frequentarlo. Per far questo servono servizi e collegamenti.
Il Consiglio di Amministrazione in carica è stato nominato alla fine dell'anno 2008 ed ha iniziato ad operare all'inizio del 2009. Tra i compiti del sindaco Giorgio Orsoni, ci sarà anche quello di andare al rinnovo del cda. Mariolina Toniolo, attuale presidente, è stata dapprima a capo dell'Istituzione Il Bosco, di cui è diventata presidente nel 2006 ed è colei che più di altri, in questi anni, l'ha visto sbocciare passo passo.
La situazione attuale
. Il polmone verde è formato dal Bosco di Carpenedo, il Bosco dell'Osellino, il Boschetto della Pietà, il Bosco Ottolenghi nelle aree Querini e il Bosco di Campalto, gli ultimi tre tutti inaugurati tra il 2007 e il 2010. In particolare il Bosco di Campalto (7 ettari), è il primo esempio di Bosco urbano, nato dalla matita dell'architetto paesaggista Andreas Kipar, grazie alla caparbietà della presidente Toniolo, che si batt é per non perdere i fondi regionali per la sua creazione.
Il futuro
. La fase che si apre adesso, è quella di sfruttare tulle le potenzialità di questa risorsa. La Regione ha approvato, nei giorni scorsi, il progetto di realizzazione della cosiddetta «zona umida» che nascer à in prossimità di via Forte Cosenz, il finanziamento rientra all'interno del pacchetto di fondi riservati al disinquinamento della Laguna, il costo è di 800 mila euro. C'è poi la cosiddetta «radura Jarach », altra novità nonché un unicum all'interno delle aree verdi della città: sarà una zona pic-nic dove le famiglie e i giovani potranno recarsi in gita e prepararsi uno spuntino. Sarà dotata di zone d'ombra, aree di riposo e giochi per bambini. Per l'allestimento ci sono 300 mila euro, finanziati dal Comune. «Al futuro del Bosco - spiega Toniolo - servono tre cose: piste ciclabili per arrivarci in sicurezza, un Centro visitatori dove refrigerarsi piuttosto che fermarsi per andare in bagno e un parcheggio più grande. In mancanza di tutto questo non ci sentiamo di far conoscere troppo i boschi ». Costo? «Nell'ipotesi che il Centro visitatori fosse realizzato al Forte Cosenz, la spesa si aggira attorno ai 250 mila euro, per il parcheggio ne servono altrettanti». 500 mila in tutto. E c'è la questione collegamenti. «Attualmente stiamo lavorando ad una ricognizione di tanti percorsi ciclabili che servano a collegare Favaro e Dese: stradine secondarie dove basterebbero piccoli interventi per supplire alla mancanza di una pista ciclabile».
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