I Comuni alluvionati in rivolta: moduli in ritardo e troppi oneri

In distribuzione i 500 mila vademecum. C’è tempo fino al 5 dicembre per le richieste
Alluvione: sono 328 i Comuni veneti a chiedere il risarcimento dei danni
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PADOVA. Cova la rivolta nei municipi dell'alluvione. I sindaci, arrivati in possesso soltanto alle 22,30 di sabato del vademecum e dei moduli predisposti dalla Regione per il rimborso dei danni, dovrebbero avere già addestrato il personale e aperto gli uffici da questa mattina, per assistere famiglie e imprese nella compilazione dei questionari. Il tempo a disposizione è solo una settimana, perché i carteggi vanno riconsegnati entro il 5 dicembre. Risulta che la modulistica fosse già pronta mercoledì scorso, infuria la polemica sui giorni persi inutilmente.


Ma c'è di peggio: solo leggendo il vademecum i sindaci hanno scoperto che tocca a loro «verificare la correttezza delle stime e dei preventivi ai fini dell'erogazione dei contributi, la regolarità della documentazione di spesa, la corrispondenza tra preventivi e spese effettive ai fini della loro erogazione». In pratica devono fare tutto il lavoro sporco, senza gestire un quattrino. Con quale personale, poi, stante la necessità di rapportarsi ad aziende che usano macchinari diversissimi, in settori merceologici tra i più disparati, con uffici tecnici magari composti da una sola unità? Si farebbe prima a fidarsi, chiedendo l'autocertificazione.


La mazzata arriva al termine di una settimana che aveva visto il sub-commissario Mariano Carraro, delegato dal presidente Luca Zaia, nominare i "soggetti attuatori" individuandoli per le zone colpite in 7 dirigenti delle amministrazioni provinciali, cooptati all'insaputa dei rispettivi presidenti da cui dipendono e per i quali smetteranno provvisoriamente di lavorare. Con le ovvie conseguenze. Ricapitoliamo: il governo nomina il commissario Zaia, che nomina il sub-commissario Carraro, che nomina i soggetti attuatori regionali e provinciali, ma tutto il lavoro devono farlo i sindaci.


Ovvio che sono furiosi: «Ho capito che siamo carne da macello - dice il sindaco di Bovolenta Vittorio Meneghello - ma fino a questo punto mi sembra un po' troppo. O mi assumo tutta la responsabilità, ma se la gestione dei soldi è in capo ad altri, io non faccio l'esattore delle tasse. Dove sta scritto che dovrei? Quando ho letto che tutto il controllo è in capo al Comune, sono andato fuori dai gangheri. Danno la responsabilità agli altri e si tengono tutti gli onori. A Roma dicono tatta-ti-taritella-to. Io ho 35 aziende alluvionate: che ne so delle macchine che usano, dove trovo il personale all'altezza per le perizie. Con i vademecum consegnati sabato notte, perché bisognava vendere l'immagine ai cittadini. Adesso parlerò con i miei tecnici, verificherò i nostri limiti, dopo di che scriverò una bella lettera per evidenziarli».


«Questa domenica mia figlia ha fatto la cresima - dice Anna Lazzarin, sindaco di Veggiano - secondo lei io dovevo studiarmi il vademecum? Giovedì 25 noi sindaci alluvionati siamo stati convocati dal commissario Carraro: gli avevamo chiesto una bozza del vademecum, perché il sindaco di Saletto ne aveva uno, datogli dalla Coldiretti. Dunque circolava. Carraro ha detto che ci avrebbe dato solo la bozza ufficiale e, su mia richiesta, si era impegnato davanti a tutti a darcene copia alcuni giorni prima che fosse distribuita ai cittadini, in modo che potessimo prepararci. "Sindaco, glielo assicuro" mi ha detto Carraro. Io non ho visto niente fino a sabato sera, ore 22,15 quando mi hanno telefonato dalla Protezione Civile. E alle 22,30 sono andata a prendere le 1000 copie per il mio Comune. Stiamo rasentando la follia: non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione neanche sul termine delle domande, l'abbiamo saputo solo dal vademecum».


Che poi il 5 è domenica, perché? «Appunto, io sono un piccolo comune - risponde Lazzarin - ho i dipendenti distrutti e questi ci vengono a dare l'ordine di fare le pulci ai nostri concittadini, che hanno perso tutto o quasi. E loro si prendono il merito: del vademecum, dei soldi. Una cosa vergognosa».


Per le perizie? «Io confido nella Provincia - risponde il sindaco di Veggiano - la presidente Degani ci ha dato assicurazioni su questo punto, io ci spero molto».

Facciamoci gli auguri.

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