Grafica Veneta rilancia «Apro ai manager, Borsa e acquisizione all'estero»

CRESCITA CONTINUA Fabio Franceschi davanti alla sede di Grafica Veneta Nel 2010 l’azienda ha visto una crescita dei ricavi del 30% Sotto Paolo Peron manager che segue il piano Piazza Affari
CRESCITA CONTINUA Fabio Franceschi davanti alla sede di Grafica Veneta Nel 2010 l’azienda ha visto una crescita dei ricavi del 30% Sotto Paolo Peron manager che segue il piano Piazza Affari
 TREBASELEGHE.
«Sono sicuro che i miei figli saranno degli ottimi azionisti di Grafica Veneta, ma non posso avere le stesse certezze sulla loro futura capacità di amministrare l'azienda». Raggiunto un fatturato di 130 milioni, in crescita del 30% rispetto al 2009, Fabio Franceschi apre alla svolta manageriale. Non tanto in ragione dei dubbi sui figli - avendo Franceschi 41 anni, risulta chiaro che gli eredi non hanno nemmeno la patente - ma su scorta di una visione pragmatica su cosa Grafica Veneta potrà essere nel prossimo futuro. Ovvero un gruppo quotato in Borsa («il progetto è pronto») e più internazionale, anche con siti produttivi all'estero.  Alla luce di questo, la tipografia dei best seller si è dotata di una nuova struttura di vertice nella quale è stata inserita la figura dell'amministratore delegato. «Giorgio Bertan ha 32 anni, ed è entrato in Grafica Veneta da neo laureato - spiega Franceschi -. Ha dimostrato di avere i numeri per gestire un gruppo sempre più complesso e oggi è il numero due dell'azienda. A lui sono state affidate le deleghe su produzione e strategia, invece a Paolo Peron quelle su finanza, amministrazione e progetto Borsa». Mentre l'azienda di Trebaseleghe si appresta a chiudere una commessa da più di 50 milioni con il gruppo Komsomolskaya Pravda - per un'enciclopedia stampata su carta aromatizzata con oli essenziali («il mercato russo può garantirci una crescita dei ricavi del 25%» dice Franceschi) - all'orizzonte vede una possibile acquisizione e la quotazione in Borsa.  «Stiamo ragionando sull'opportunità di crescere per linee esterne, ma consideriamo solo aziende efficienti» puntualizza Franceschi. Non ce ne sono molte, spiega il primo stampatore al mondo carbon free. Anche perché l'efficienza è parametrata ai propri numeri: 24 autotreni di libri prodotti al giorno, in crescita (nell'ultimo anno) del 15%; 40 milioni di margine operativo lordo realizzato, nel 2010, nonostante un taglio del 10% sul listino prezzi; una posizione finanziaria netta intorno a quota 8 milioni. «Sono fondamentali difficili da trovare in altre realtà - analizza Franceschi - e che Grafica Veneta può vantare perché negli ultimi quattro anni non ha distribuito l'utile prodotto ma lo ha reinvestito. Vogliamo continuare a crescere senza indebitarci e sacrificare i margini: per questo siamo pronti alla quotazione».  Non c'è fretta, dice Franceschi. «Anche perché vogliamo arrivare sul listino con una capitalizzazione a nove zeri». Oggi, dopo un recente aumento, il capitale sociale è salito a 10 milioni. «Quest'anno dovremmo portarne a termine un altro». Intanto, la possibile "preda" è stata individuata: si parla di un'operazione superiore al centinaio di milioni per rilevare il controllo di un'azienda inglese. «Hanno un margine operativo lordo del 12% - anticipa Franceschi -. I tempi? Se si chiude sarà nell'arco del primo semestre di quest'anno». Il salto potrebbe permettere a Grafica Veneta di sbarcare nella capitale mondiale dell'editoria con un sito produttivo. La presenza internazionale, infatti, oggi è solo commerciale. «Ma avvicinarci ai mercati che serviamo anche con dei siti produttivi è fondamentale per meglio presidiare le aree di sbocco». Le ambizioni, quindi, non mancano. Anche per quanto riguarda Confindustria? «Per ora preferisco diventare il presidente di un'azienda quotata - conclude Franceschi che fa parte della squadra di Andrea Tomat -. C'è un cambio deleghe in vista? Da parte mia, pronto a fare un passo indietro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia