Gli vogliono rubare il Rolex. Prende a morsi il bandito ma viene pestato e rapinato

Renzo Tramonte è stato aggredito mentre era in auto in attesa della figlioletta che usciva da scuola
PADOVA.
Prende a morsi il rapinatore che lo aveva appena scippato del Rolex. Il ladro, per liberarsi dalla dolorosa stretta, assesta alla vittima una salva di cazzotti in testa, recupera il prezioso e si dà alla fuga in direzione via Sanmicheli, dove nel frattempo stava uscendo da scuola la figlia del malcapitato, ignara di tutto. Torna a colpire la banda del Rolex, ma questa volta non senza conseguenze. La brutale aggressione è accaduta ieri in pieno giorno, poco prima delle 13, in via Ferrari, a Padova.


L’uomo scippato è Renzo Tramonte, 56 anni, residente a Fiesso D’Artico. Tramonte aveva appena aperto lo sportello della propria Porsche parcheggiata un istante prima e si apprestava a recarsi all’istituto Calvi dove studia la figlia, quando però è stato raggiunto da una coppia di balordi a bordo di uno scooter nero, entrambi avevano il volto travisato da un casco integrale. Dalla sella è sceso uno dei due e con un’azione repentina ha afferrato il polso sinistro del 56enne che indossava un Rolex dal grande valore affettivo, oltre che economico, in quanto appartenuto al padre. L’uomo, però, con una pronta reazione ha afferrato a sua volta il braccio del malvivente non lasciandolo scappare, poi per fargli mollare la presa l’ha morso con tutta la forza di cui era capace. Nella colluttazione il prezioso si è sfilato ed è finito nell’abitacolo dove il ladro ferito è riuscito a recuperarlo dopo una serie di pugni contro la testa della vittima. Salito sullo scooter, si è dato alla fuga con il complice. Tramonte è stato quindi soccorso dai passanti che hanno avvertito le forze dell’ordine. Sul luogo si è precipitata la polizia ed il 118 per il trasporto in ospedale dove gli sono stati diagnosticati sette giorni di prognosi per trauma cranico e distorsione al polso sinistro, vistosamente fasciato.


Dopo la visita, è stata presentata la denuncia in Questura e, in serata, c’è stato l’agognato ritorno a casa da dove, raggiunto telefonicamente, dichiara: «Sto bene fisicamente, ma moralmente giù, fa rabbia. Ero quasi riuscito a bloccare il ladro, è successo tutto in un istante come in un film, adesso i ricordi sono confusi. Ho morso l’aggressore, ma purtroppo è riuscito lo stesso a darsela a gambe. Non mi ha neanche dato il tempo di scendere dall’auto. Gli agenti mi hanno riferito che non sono la prima vittima di questa banda».

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