Giubileo, attesi a Venezia 1,6 milioni di turisti ma l’Ava non ci crede

Uniocamere stima i flussi, ma gli albergatori frenano: «Cifra sovrastimata, i numeri saranno inferiori»

Maria Ducoli
Turisti a Venezia
Turisti a Venezia

Giubileo in arrivo, questo 24 dicembre Papa Francesco aprirà la Porta Santa della Basilica di San Pietro, dopo dieci anni dall’anno santo straordinario, voluto sempre dal Pontefice.

Stando alle stime di Unioncamere, sono previsti 35 milioni di arrivi turistici in tutto il Paese (+70%) che genereranno 105 milioni di presenze (+94%). Rispetto al Giubileo del 2000, la crescita delle presenze dovrebbe essere pari al 20%.

Numeri che, inevitabilmente, interesseranno anche Venezia. Perché i “pellegrini di speranza”, espressione usata dal Papa per caratterizzare il Giubileo, non si fermeranno solo a Roma ma, spesso, coglieranno l’occasione per visitare altre città.

Le stime, infatti, dicono che il 10 per cento dei fedeli in arrivo per il Giubileo potrebbe far tappa a Venezia. Anche dimezzando questa previsione, parliamo di cifre importanti, che un recente rapporto di Unioncamere ha corretto in 1,6 milioni di turisti diretti in città.

Ciò potrebbe significare un incremento di circa 800.000 pernottamenti, oltre ai giornalieri, che si somma al ritorno dei turisti asiatici ai livelli pre-Covid, stimato anch’esso in circa 800.000 presenze.

Complessivamente, dunque, in potenza potrebbe esserci un balzo del turismo pari al 25 per cento. Dati che sono stati presentati durante la tavola rotonda all’Hotel Aquarius di Campo San Giacomo dall’Orio, dal titolo «Operatori Incoming di Venezia: Giubileo 2025, Fare sistema».

Le stime, infatti, impongono una riflessione sia agli addetti del settore turistico e ricettivo che alla politica: Venezia riuscirà a sopportare le conseguenze di un’invasione annunciata, in un momento in cui l’overtourism le toglie il respiro?

Claudio Scarpa, presidente dell’Associazione Veneziana degli Albergatori (Ava) è cauto: «Ricordo bene il Giubileo del 2000, anche allora erano state fatte delle stime che, poi, non avevano trovato totalmente conferma nella realtà. I numeri sono sovrastimati, bisogna prenderli con le pinze. Sicuramente ci sarà un aumento dei flussi ma non in modo così importante» spiega. Ciò che potrebbe succedere, a detta di Scarpa, è un aumento dei turisti pendolari, ovvero gli stessi che spesso sono accusati di prendere d’assalto la città con un turismo mordi e fuggi. «Per questo, sarà necessario mettere in atto le misure adeguate per una buona gestione».

Tra queste, neanche a dirlo, il ticket d’accesso. Dal 18 aprile, sarà attivo per 54 giornate, sempre con orario 8.30-16. Novità del 2025, la doppia tariffa: chi prenoterà in anticipo pagherà 5 euro, 10 euro per chi prenota all'ultimo o non lo fa.

Se effettivamente il grosso dei pellegrini si fermerà a Venezia giusto il tempo di una giornata, presumibilmente dovrà pagare il ticket, fatta eccezione, come sempre, per i veneti. Scarpa sottolinea l’importanza di una giusta accoglienza per questi visitatori, evitando quindi di cadere nella demonizzazione dei pendolari.

«Ricordiamoci che questi turisti che vengono per un giorno solo, se trattati bene, poi ritorneranno per quattro o cinque. È quello che è successo, ad esempio, con gli ungheresi e polacchi negli anni ’90: presenze sporadiche, che nei loro tour italiani facevano tappa a Venezia in giornata, ora sono nei nostri hotel a cinque stelle».

Nella tavola rotonda sulle strategie per gestire i flussi turistici legati al Giubileo, ha assunto un ruolo centrale l’applicazione della norma che limita a 25 il numero dei membri per ogni gruppo turistico sia pur con le difficoltà che derivano dalla gestione di una legge che entra in vigore con tempi ridotti.

Fondamentale, questa stretta, anche e soprattutto per i residenti, che devono già convivere quotidianamente con calli e ponti congestionati e la prospettiva di un ulteriore aumento delle presenze non li fa di certo impazzire.

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