Caso Farfalle, il padovano Facci licenzia Maccarani

Il neo presidente di Federginnastica rimuove il direttore tecnico della nazionale di ginnastica ritmica, accusata di abusi psicologici sulle atlete, dall’incarico che rivestiva da 30 anni: «E' finito un ciclo, guardiamo al futuro». La risposta delle ginnaste: «Situazione destabilizzante e deleteria

Emanuela Maccarani non è più l'allenatrice delle Farfalle
Emanuela Maccarani non è più l'allenatrice delle Farfalle

«E' un nuovo inizio». Lo ha ripetuto più volte Andrea Facci, padovano, neo presidente della Federginnastica, nella sua prima uscita ufficiale dopo il consiglio federale a Roma. Un consiglio con una notizia più rumorosa di altre perché dopo 30 anni si conclude l'esperienza di Emanuela Maccarani a guida della nazionale della ginnastica ritmica azzurra: medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi e a Tokyo, per citare solo i risultati più importanti.

A ricoprire il ruolo di direttore tecnico ad interim fino al 30 giugno sarà lo stesso il n.1 della Fgi, mentre tutte le altre direzioni tecniche sono state prorogate fino alla stessa data.

Unica eccezione, dunque, Emanuela Maccarani, con il consiglio che ha votato all'unanimità la risoluzione anticipata del contratto da allenatrice.

«Riteniamo che il ciclo sia esaurito, ringraziamo Emanuela per i suoi successi, ma ora guardiamo al futuro», le parole di Facci nello spiegare la scelta che «arriva a prescindere dalle note vicende».

Dietro il licenziamento lo scandalo che ha coinvolto la ginnastica ritmica, i presunti abusi, le denunce delle ex ginnaste. Un caso che ha scosso il mondo della ginnastica e che non è ancora concluso. 

Tra le ragazze che hanno denunciato, anche la padovana (ex nazionale) Giulia Galtarossa, che ha raccontato di «abusi e umiliazioni in nazionale».

Le ginnaste della nazionale hanno affidato a Instagram (ancora una volta), la loro rabbia: «La squadra non avrà più la sua allenatrice. Dopo tre anni ci ritroviamo in una situazione ancora più destabilizzante e dannosa sia per noi atlete sia per la programmazione sportiva dell’intera squadra nazionale.Questa situazione avrà inevitabilmente ripercussioni sul nostro lavoro, sullo stato emotivo di ciascuna di noi e sul nostro equilibrio generale, che è appena venuto a mancare».

Il caso

Il chiaro riferimento è al caso che nell'ottobre 2022 ha travolto la Federginnastica con la denuncia di due ex ginnaste, Anna Basta e Nina Corradini, alla Maccarani per abusi psicologici. La giustizia federale ammonì solamente l'allora dt azzurra e prosciolse la sua assistente Tishina, mentre quella ordinaria, con la Procura di Monza, ha chiesto che si vada a processo.

Nelle prossime settimane se ne saprà di più, anche sul fronte del processo sportivo, riaperto dopo esser emersi fatti nuovi e con la federazione che nei prossimi giorni aprirà un bando per il ruolo di nuovo procuratore federale, dopo la rimozione di Michele Rossetti che in alcune intercettazioni insultava le ginnaste che avevano denunciato la Maccarani. Manca poi ancora il nome di chi la sostituirà.

«Mi riservo del tempo perché vogliamo uscire dall'idea di una persona che gestisca tutto, vogliamo separare le competenze e iniziare a lavorare di staff», spiega Facci, soffermandosi poi su come la decisione sia stata comunicata all'ex allenatrice.

«Nei giorni passati ho avuto delle interlocuzioni con lei, manifestando una difficoltà e una situazione complessa di cui avremmo discusso in consiglio. Che invece avrei assunto io a interim la direzione tecnica è una notizia che gli avevo già anticipato».

Sull'argomento interviene anche Fabrizia D'Ottavio, farfalla d'argento ad Atene 2004 e oggi vicepresidente federale.

«Le problematiche di cui si è parlato in modo così intenso ultimamente persistevano già da tempo - dice D'Ottavio -. Già da molto volevamo modificare tutto questo. Il nostro obiettivo è raggiungere i grandi risultati, ma tutto questo deve poter viaggiare a braccetto con il benessere dell'atleta». E il nome di D'Ottavio è anche il manifesto di un consiglio federale rinnovato (al femminile) e ringiovanito. «Abbiamo fatto registrare un'inversione di tendenza che spero possa esser seguita anche da altre federazioni», conclude Facci. Anche per questo parla di nuovo di inizio.

L’ormai ex allenatrice

«Con alcune delle Farfalle eravamo in allenamento, le ho viste piangere quando hanno saputo della decisione. Sono molto adirate, incredule. Ho avuto video chiamata con Agnese Duranti e mi hanno scritto tutte. Sono tutti abbastanza sotto shock»,  ha detto Emanuela Maccarani adopo la decisione della Federginnastica di rimuoverla dall'incarico di dt e allenatrice della ritmica azzurra.

«Ho appreso la notizia dai social - spiega - ero uscita dalla palestra di Desio per mangiare e quando sono tornata mi sono accorta della lettera di licenziamento in posta. Da domattina sono sollevata dall'incarico nonostante nel contratto io debba avere un mese di preavviso, ma mi hanno detto che vista la delicatezza della situazione già domani non potrò essere a Desio».

La Maccarani poi conclude: «Accetto tutto questo, ma trovo i tempi e i modi sbagliati dopo 39 anni di attività. La mia direzione tecnica è stata rivolta all'alto livello e al lavoro di base, era ben impostato. Tutto questo è inaspettato.Per questo penso che tutto questo era stato già deciso, accetto ma estremamente dispiaciuta».

Lo sfogo delle farfalle

Le ginnaste su Instagram hanno deciso di sfogare la loro rabbia a seguito della decisione del nuovo presidente della Fgi: «Desideriamo mettervi al corrente del fatto che oggi, senza alcun preavviso da parte della Federazione, di alcun consigliere e soprattutto senza alcuna comunicazione da parte del rappresentante degli atleti, siamo venute a conoscenza che da domani la nostra allenatrice non ci seguirà più, a una settimana dalla partenza per la prima uscita internazionale con la nuova squadra.

Inoltre, abbiamo appreso che Emanuela Maccarani non sarà più la nostra allenatrice esclusivamente tramite un gruppo su Telegram e non tramite comunicazioni ufficiali né precedenti né successive.

Il Presidente neoeletto non ha avuto la premura né l'interesse di presentarsi alla nuova squadra, nonostante abbia avuto diverse opportunità per farlo.

In più occasioni avremmo gradito un confronto diretto con lui.

Ci saremmo infatti aspettate, vista la sua presenza, che dopo la nostra esibizione alla Serie A di ginnastica ritmica a Forlì, venisse quantomeno a presentarsi e a conoscere la squadra. Così non è stato, e la stessa situazione si è ripetuta la settimana successiva durante la tappa di Serie A di ginnastica artistica, svoltasi proprio a Desio, accanto alla nostra Accademia. 

Oltre a tutto questo, resta il fatto che oggi pomeriggio non ci siamo allenate e che, a partire da domani, la squadra non avrà più la sua allenatrice.

Dopo tre anni ci ritroviamo in una situazione ancora più destabilizzante e dannosa sia per noi atlete sia per la programmazione sportiva dell’intera squadra nazionale.

 

Questa situazione avrà inevitabilmente ripercussioni sul nostro lavoro, sullo stato emotivo di ciascuna di noi e sul nostro equilibrio generale, che è appena venuto a mancare».

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