L’addio a Gentilini con i big della Lega: camera ardente nell’atrio del Comune poi la salma in corteo a Treviso

Lunedì 28 aprile sarà esposto al Ca’ Foncello, la mattina delle esequie in municipio. Piano di sicurezza per martedì: il feretro verrà portato lungo le vie del centro. Ha redatto personalmente l’epigrafe con “Dio patriae famiglia”

Andrea Passerini
L'ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini a un comizio
L'ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini a un comizio

“Dio patriae famiglia”, il suo credo, conclude l’annuncio funebre dell’epigrafe. Giancarlo Gentilini ha redatto personalmente il testo dell’estremo saluto ai trevigiani, quello per comunicare di aver spiccato il volo verso il regno dei Giusti», e chiedendo «non fiori ma opere di bene per amore dei miei cittadini».

E con i suoi cari – la moglie Maria con Mauro, i figli Antonio con Michela e Stefano con Cinzia, il nipote Francesco, gli altri familiari – nell’epigrafe che da ieri, 26 aprile, riempie i muri e le bacheche della città, e non solo (in quasi 200 esemplari), ci sono tutte le radici vittoriesi (le famiglie Gentilini, Bozzolo, Fasa, Piai-Ulliana) , la più grande famiglia delle penne nere – «gli alpini con l’Ana» – e quella delle associazioni combattentistiche e d’arma, «portatrici appunto del mitico messaggio “Dio, patria e famiglia”».

LE CAMERE ARDENTI E IL CORTEO

Saranno due le camere ardenti per lo Sceriffo: la prima, domani dalle 9 alle 16, nella chiesa interna dell’obitorio dell’ospedale Ca’ Foncello, dove Gentilini si è spento giovedì poco prima delle 17, poche ore dopo essere entrato in coma.

Era stato ricoverato nella notte fra martedì e mercoledì, per forti dolori diagnosticati poi come pancreatite acuta. Ma ancora giovedì mattina rideva a scherzava con familiari e sodali della Lega.

La seconda camera ardente, quella più pubblica, sarà aperta martedì, nell’atrio di Ca’ Sugana da lui governata dal 1994 al 2003, con altri dieci anni da numero due dopo il successore Gobbo, dalle 10 alle 14.

E terminata la camera ardente, il feretro dell’ex sindaco verrà trasportato lungo le vie del centro storico, e dei luoghi a lui cari (tantissimi), a passo d’uomo, verso il tempio di San Nicolò, dove alle 15,30 comincerà il rito funebre officiato dal vescovo, monsignor Michele Tomasi.

Ultima tappa potrebbe essere piazza Vittoria, certi il transito in piazza dei Signori, in Calmaggiore.

Ma tutto sarà definito con esattezza lunedì mattina, in una riunione cui parteciperanno prefettura, Comune, polizia municipale e protezione civile, per predisporre anche la vigilanza lungo il percorso e le misure per la sicurezza pubblica.

A fine cerimonia il feretro raggiungerà il crematori o Supremum Vale di via Riccioli a Santa Bona. Lui stesso battezzò così dopo averlo voluto, realizzando una delle prima battaglie della lega nel capoluogo, quand’era ancora agli esordi a palazzo dei Trecento, a metà degli anni ’80, con Mauro Michielon, Maria Malgaretto e Gian Paolo Gobbo.

POLITICI, VIP e AMICI

Certo che il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega, presenzierà alla cerimonia, “forzando” appositamente il programma elettorale in Trentino che lo vede martedì fra Rovereto e la Valsugana, con comizi ed incontri a Pergine e a Levico Terme che saranno riprogrammati.

Certa la presenta di Alberto Stefani, segretario regionale, e dei vertici veneti del Carroccio.

Lega al gran completo. Il presidente della Regione Luca Zaia sarà affiancato dalla giunta dalla giunta e dai consiglieri regionali, non solo trevigiani. E ovviamente non mancheranno i sindaci leghisti della Marca, di oggi e quelli di ieri, che hanno condiviso le esperienza di governo delle comunità negli anni dello Sceriffo.

E poi gli ex leghisti (annunciato anche Toni Da Re) e d esponente degli altri partiti, dal centrodestra al centrosinistra. Il sindaco Mario Conte sarà presente anche nella veste di presidente di Anci Veneto,

Molti saranno anche i vip della città, i sodali di Gentilini, a cominciare dagli ex allievi del Pio X, dai suoi ex assessori e consiglieri comunali, e dagli alpini.

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