Galan: "La Lega non conosce lealtà e unità"
Parla l'ex governatore e attuale ministro dell'agricoltura: "Il Carroccio non occupi le banche del Veneto. Io in 15 anni non l'ho fatto". E va all'attacco di Zaia: "Ma come si fa a spendere sei milioni di euro per un'operazione come quella dei menù regionali sui voli Alitalia?"
Il ministro dell'agricoltura Giancarlo Galan
PADOVA
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Giù le mani dalle Fondazioni bancarie. La politica deve restare estranea alla governance dei Cda. Giancarlo Galan apre un nuovo fronte con la Lega, che l'ha sfrattato da palazzo Balbi tre mesi fa.
Ministro Galan, Bossi ha fretta di andare alle elezioni anticipate e spera di cannibalizzare il Pdl al Nord per tornare in parlamento con un centinaio di deputati in più e così dettar legge. E' così?
«La Lega fa il suo gioco di alleato e punta esclusivamente a coltivare i propri interessi: purtroppo le parole lealtà, fedeltà, unità e rispetto sono uscite dal vocabolario del Carroccio ma sono convinto che il governo abbia i numeri in Parlamento per durare. Mi è piaciuto molto il Berlusconi degli ultimi giorni, che ha smesso di fare polemica con Fini ed ha ripreso la leadership della coalizione per ampliare il consenso. Credo che si arriverà a concludere la legislatura».
Lei non è per nulla preoccupato della nascita del Gruppo futuro e libertà di Fini?
«Non riesco ad immaginare quei 33 deputati eletti nel Pdl che si alzano in piedi alla Camera per votare contro il governo: io due anni fa ho votato il senatore Saia e lui ha un vincolo di mandato molto preciso con gli elettori di centrodestra. Credo che l'onore sia un principio molto forte nel gruppo di Fini».
Ministro, che ne pensa dell'assalto della Lega Nord alle fondazioni bancarie che si sono fuse in Unicredit? Tosi a Verona attacca Profumo, Malvestio e Zaia chiedono la testa di De Poli e la sua uscita da Cassamarca: spettacolo mai visto...
«Assisto con angoscia alla prepotenza di certa politica che si vuole impossessare di tutto. Si tratta di un'invasione di campo che va fermata: i banchieri hanno il dovere di amministrare gli istituti nell'esclusivo interesse dell'economia, mentre i politici debbono dettare le regole senza intromissioni nella gestione dei Cda. Ho fatto il governatore del Veneto per 15 anni e credo di aver dimostrato con i fatti la mia assoluta estraneità alla gestione delle Fondazioni, sul cui ruolo ci sarebbe molto da discutere».
E quindi Zaia sta esagerando?
«Non voglio far polemiche, ma è auspicabile una minore intromissione di ministri, governatori e sindaci negli affari delle banche: lo dico da liberale, che forse non ha saputo vendersi da quando fa politica...».
L'ultima sua polemica con Zaia riguarda i menu di Alitalia, che l'ex ministro aveva appaltato a grandi chef per tenere alto il nome del made in Italy: lei ha tirato una croce sopra quell'appalto. Come mai?
«Ma come si fa a spendere 6 milioni di euro in un'operazione simile? Gran parte di quei soldi non vanno ad Alitalia, ma sono destinati ad una campagna promozionale ed io che sono cresciuto nella pubblicità so bene quali risultati si possono ottenere con 6 milioni. Alitalia incassa solo 360 mila euro con il contratto dell'ex ministro Zaia».
Ministro Galan, nostalgia della sua poltrona sul Canal Grande?
«No, affatto. Domani sono ad Ostuni, il giorno dopo a Parigi a rappresentare l'Italia, il mio Paese. Cosa può chiedere di più un politico dalla vita se non fare il ministro e portare in giro per il mondo l'italian style of life che tutti ci invidiano? E' una grandissima emozione rappresentare la nostra nazione, nata 150 anni fa, mentre suonano l'Inno di Mameli. Purtroppo a Roma i tempi della politica sono eterni, mentre in Regione decidevo in 3 giorni. Ricordo che una notte ho pensato di non perseguitare più i cittadini che avevano vinto un ricorso amministrativo con la Regione: stop agli appelli di II grado. Ho chiamato il segretario Antonio Menetto e il giorno dopo era pronta la delibera: siamo l'unica regione al mondo ad aver fatto questa scelta di civiltà».
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