Galan, Cacciari e Orsoni stoppano Bondi "No a Sgarbi soprintendente in città"

Il ministro dell’Agricoltura, assieme all'ex e all'attuale sindaco, contro la decisione del collega ai Beni culturali di nominare il critico d'arte come sovrintendente al Polo museale veneziano: "Ipotesi singolare". Alla carica sembrava designato l’attuale sovrintendente ad interim Fabrizio Magani. Cacciari: "Non c’è nessun motivo per cambiare questo orientamento"
Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi
VENEZIA.
Il ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan interviene per stoppare il collega ai Beni culturali Bondi sulla nomina di Vittorio Sgarbi sovrintendente al Polo museale.  Trova "alquanto singolare l’ipotesi di proporre Vittorio Sgarbi alla fondamentale responsabilità di soprintendente al Polo museale di Venezia", dichiara Galan.


Alla carica, come noto, sembrava designato l’attuale sovrintendente ad interim Fabrizio Magani. Ma ora il ministro Bondi punterebbe su Sgarbi: critico d’arte, sindaco di Salemi, nonché ospite (con le sue esternazioni) di trasmissioni come "La Pupa e il secchione" e "Domenica 5", dove è rimasto a petto nudo. L’invito di Galan è di "decidere con responsabilità" il futuro del Polo museale veneziano, per "almeno due ragioni".


"La prima", dice, "è che inizia ad essere molto tardi per giungere all’apertura delle Nuove Gallerie dell’Accademia. Se l’attuale soprintendente ad interim fosse posto nelle condizioni più serene possibili, sarebbe un sicuro vantaggio per il grande museo veneziano". "La seconda ragione", prosegue il ministro, "è che trovo singolare l’ipotesi di proporre a quella fondamentale responsabilità Sgarbi, che negli ultimi 20 anni di tutto si è occupato tranne che di un umile e fattivo lavoro nella pubblica amministrazione di Beni culturali". 


Anche l’ex sindaco Massimo Cacciari la considera, una "scelta profondamente sbagliata, indipendentemente da qualsiasi giudizio su Sgarbi". Cacciari ritiene che quel ruolo sia "assolutamente in grado di svolgerlo nel modo più adeguato un preparatissimo storico dell’arte come Fabrizio Magani. Non c’è nessun motivo per cambiare l’orientamento attuale e quanto a Sgarbi, il ministro Bondi dovrebbe valutare la lunga vicenda sulla Sovrintendenza regionale". 


Cacciari non lo esplicita, ma il riferimento è alla condanna definitiva di Vittorio Sgarbi per "assenteismo" quando era funzionario della Sovrintendenza ai beni artistici e storici del Veneto. Nel ’96 la Cassazione confermò la sentenza di condanna del critico d’arte a sei mesi e 10 giorni per falso e truffa ai danni dello Stato, decisa proprio dalla magistratura di Venezia. 


Anche il sindaco Giorgio Orsoni richiama la vicenda legata all’aspettativa per motivi di salute ottenuta da Sgarbi tra l’89 ed il ’90 presentando, dice la sentenza, certificati medici che attestavano malattie inesistenti. "Sono sorpreso e perplesso - commenta Orsoni - Non compete a me la nomina, ma diciamo che non credo che sia in linea con lo stile veneziano, anche dopo le intenzioni bellicose che ha enunciato".

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