FONTEGO DEI TEDESCHIL'alt di Orsoni a Benetton"Allibito dall'arroganza"
Terreno dello scontro tra il sindaco di Venezia e Gilberto Benetton il progetto per il Fontego dei Tedeschi, firmato dal leone d'oro Rem Koolhaas e presentato nell'ambito della Biennale di Architettura
Gilberto Benetton con il plastico
«Sono rimasto allibito dal modo un po' arrogante con il quale i promotori hanno detto: il Comune si sbrighi a dare le autorizzazioni. Ci vorrà tutto il tempo necessario per valutare una mutazione di destinazione d'uso così pesante: se dovessimo dare una risposta subito, dovremmo bocciare il progetto perché non rispetta gli standard pubblici».
Il sindaco Giorgio Orsoni è seccato con la famiglia Benetton: questione di etichetta e di sostanza. L'impressione, è che il trevigiano Gilberto Benetton si sia mosso un po' come un elefante in una cristalleria nel presentare nell'ambito della Biennale di Architettura la ritrutturazione firmata dal leone d'oro Rem Koolhaas, quasi fosse cosa fatta, sottolineando come preveda, sì, «molte discussioni, ci troviamo in una città particolare», ma evidenziando anche che «la speranza è che non si protraggano».
Il sindaco Orsoni non ha gradito il pressing su un progetto di departiment store mai presentato formalmente né all'amministrazione comunale, né alla soprintendenza, ma che, tra negozi, caffè, un'area espositiva-cinematografica al piano terra, prevede anche di sventrare il tetto per realizzare un'enorme terrazza panoramica mozzafiato e scale mobili colorate «volanti» in cortile.
Sindaco, il Comune è stato informato del progetto di ristrutturazione di Edizione Property per il Fondaco?
«Un mese fa mi sono stati mostrati alcuni prospetti del progetto di Koolhass da Gilberto Benetton. Una presentazione molto generale: nessun deposito formale di atti. Ho manifestato perplessità di caratterere architettonico per l'impatto di alcune soluzioni prospettate e ribadito che c'è un vincolo di destinazione pubblica che va rispettato».
Il progetto attuale non rispetta lo standard urbanistico pubblico?
«No, così com'è sarebbe da bocciare, perché prospetta solo un uso commerciale privato del Fontego: sostanzialmente è un megastore. Per questo, ho trovato un po' arrogante la pretesa di autorizzazioni veloci: servirà tutto il tempo di confronto necessario».
Come se ne esce? Il Comune è disposto ad una modifica del vincolo pubblico?
«Siamo pronti a discuterne in maniera costruttiva, ma si arriverà a una variante solo a condizione di chiare e condivise compensazioni nell'uso di una parte degli spazi del Fondaco a favore della città».
Che ne pensa dello sfratto della libreria Mondadori dal complesso ex-cinema San Marco, sempre di Edizioni Property?
«Benetton deve rifletterci bene: un'azione così dimostrerebbe che non è vero che ha a cuore certe attività di Venezia, come invece sostiene di avere».
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