Cala il sipario sul Fondaco: corsa agli sconti nel tempio veneziano dello shopping di lusso
Ultimi giorni d’apertura per lo store del lusso che chiuderà a fine mese
Comitive a caccia di prezzi ridotti e incognite sul futuro dell’immobile

Corsa all’ultimo affare al Fondaco dei Tedeschi, dove i turisti, soprattutto orientali, si accalcano per accaparrarsi gli ultimi occhiali di lusso rimasti in vendita con ribassi tra il 30 e il 40 per cento. A soli due giorni dalla chiusura al pubblico del celebre magazzino, sugli scaffali resistono poche manciate di paia griffate: Balenciaga, Chanel, Gucci, provate con un entusiasmo quasi compulsivo.
Le richieste fioccano: «Ma ne avete altre? ».
La risposta è cortese, e sempre la stessa: «È quasi tutto esaurito, quel che c’è, è esposto» dicono le commesse.
Sconti sostanziosi anche sull’abbigliamento, uomo e donna, con moltissimi capi al 50%. Intanto, la celebre terrazza panoramica è ormai off-limits: da settimane registra il tutto esaurito, così come il tour guidato di un’ora nello store, completamente sold-out.
Dal 30 aprile si abbasseranno definitivamente le serrande del magazzino inaugurato nel 2016, ora arrivato al capolinea tra costi di gestione sempre più alti, calo della clientela asiatica e un contratto in scadenza tra la proprietà Dekus (gruppo Benetton) e il gestore Dfs, previsto per settembre.
È un addio annunciato, tra acquisti dell’ultima ora e foto ricordo nella corte centrale.
«Ne approfittiamo» dice sorridendo in inglese un turista di Makati, nelle Filippine.
È arrivato a Venezia con un gruppo di amici — si sono fatti tutto il tragitto a piedi dai Giardini Papadopoli — e ciascuno sfoggia al polso più di una borsa color rosa pesca dello store. «Sono tutti regali per i miei figli», aggiunge un’amica, che porta al braccio borse ancora vuote, pronte per confezionare i pacchetti.
Più sobria l’impressione di Paolo Favaretto, venuto da Treviso con la figlia Caterina: «Ci aspettavamo sconti un po’più esclusivi. .. mica te la regalano, la roba».
D’altronde, come spiegano le commesse, non tutti i marchi hanno previsto il cartellino rosso. «Non è solo shopping» prosegue una turista italiana, da Vezzano (Trento), «è un edificio segnalato in tantissime guide, volevamo assolutamente visitarlo».
Non ha comprato nulla, ma esce con il sorriso di chi si è concesso almeno l’ultima visita.
«Di Isabel Marant non era rimasto più niente», racconta una coppia asiatica,
«Alla fine ci siamo buttati su Fendi: con la carta fedeltà fanno il 50 per cento di sconto».
Ora i dipendenti del Fondaco sono concentrati sulle ultime giornate di vendita, mentre dall’1 al 31 maggio saranno occupati nello sgombero, nella catalogazione e nel riordino degli spazi. Dal giorno successivo partirà ufficialmente il conto alla rovescia in attesa del nuovo gestore.
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